Acconti a rate anche per il 2024: ipotesi allo studio

È in corso la valutazione per l’adozione di una norma che preveda il rinvio, anche per il periodo d’imposta 2024, con possibilità di rateizzazione, da gennaio a maggio dell’anno successivo, del secondo acconto di imposte e contributi. Lo ha confermato il Ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti nel corso del question time alla Camera dei Deputati.

Apertura del Ministro dell’Economia e delle finanze Giorgetti all’ipotesi di una rateizzazione del secondo acconto delle imposte: la conferma è arrivata in risposta all’interrogazione a risposta immediata n. 3-01551, con cui si chiedeva se sono allo studio iniziative volte ad estendere al periodo d’imposta 2024 le disposizioni in materia di rateizzazione del secondo acconto di novembre dovuto dai titolari di partita IVA.

Il Ministro ricorda che una delle principali misure introdotte dal Governo per semplificare gli adempimenti posti a carico dei contribuenti è stata quella relativa alla proroga del secondo acconto dovuto per il periodo d’imposta 2023 dalle persone fisiche titolari di partita IVA, con contestuale possibilità di rateizzare l’importo in 5 quote mensili a partire dal mese di gennaio. La novità è stata accolta con grande interesse anche dagli intermediari dei professionisti, perché ha consentito una maggiore flessibilità nella pianificazione delle spese fiscali per i lavoratori autonomi, nel solco delle linee programmatiche declinate dall’art. 5, legge 9 agosto 2023, n. 111 (legge delega fiscale).

Sulla base del monitoraggio dei risultati della misura dell’anno scorso, nel complesso i soggetti che hanno aderito al differimento son stati 276.277, di cui 83.233 contribuenti IRPEF e 193.044 per l’imposta sostitutiva sul regime dei contribuenti minimi forfettari, per un valore di versamenti posticipati al 2024 pari a oltre 600.000.000 di euro.

Nei limiti delle disponibilità finanziarie sussistenti, il Ministro ha confermato che è in corso la valutazione per l’adozione di una norma che preveda il rinvio, anche per il periodo d’imposta 2024, con possibilità di rateizzazione, da gennaio a maggio dell’anno successivo, del secondo acconto di imposte e contributi, in tempi coerenti per le opportune decisioni da parte dei soggetti interessati.

In risposta all’interrogazione n. 3-01552, sull’entità del recupero dell’evasione fiscale derivante dal concordato preventivo biennale e in merito alla sua destinazione a interventi permanenti di revisione dell’IRPEF, il Ministro – dopo aver ricordato che il Consiglio dei Ministri del 12 novembre ha approvato un decreto legge che ha riaperto il termine entro il quale i soggetti che applicano gli ISA possono aderire al CPB – ha chiarito che “all’esito del monitoraggio dei dati definitivi relativi all’adesione del concordato preventivo pluriennale, saranno delineate iniziative normative in coerenza con quanto disposto dall’articolo 40 del decreto legislativo n. 13 del 2024, che destina in via prioritaria il gettito derivante dalla predetta misura alla riduzione delle aliquote IRPEF. L’impiego delle maggiori risorse, che dovesse emergere nell’anno in corso o nei prossimi esercizi finanziari, potrà comunque essere valutato solo all’esito dei versamenti dell’acconto e delle altre scadenze previste, previa verifica da parte del MEF che sussista una effettiva maggiorazione rispetto alle risorse scontate nei tendenziali e sempre garantendo la neutralità su tutti i saldi di finanza pubblica”.

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