Adempimento collaborativo: come cambierà il rapporto tra Fisco e contribuenti virtuosi

La legge delega di riforma fiscale contiene alcune importanti novità rispetto al testo originario presentato dal Governo. Tra queste, vanno evidenziate alcune modifiche ai principi che regoleranno il rapporto tra il Fisco e i contribuenti.

Non cambia la “filosofia” di base, ovvero l’instaurazione di un nuovo modo di rapportarsi con l’Amministrazione finanziaria basato sull’affidamento e sulla reciproca collaborazione.

In particolare, l’intervento del legislatore delegato è orientato ad introdurre disposizioni volte a migliorare o riequilibrare la posizione del contribuente rispetto all’Amministrazione finanziaria.

Ma partendo da questo principio di massima, il lavoro della Camera dei Deputati prima e del Senato poi, si è focalizzato sulla maggiore definizione degli strumenti attraverso i quali raggiungere questo obiettivo.

Tra le modifiche introdotte si segnalano:

– il rafforzamento dei regimi premiali attualmente vigenti, inclusa la possibile riduzione dei tempi di rimborso dei crediti fiscali, per i contribuenti che presentano alti livelli di affidabilità fiscale, misurati anche sulla base degli indicatori statistico-economici utilizzati per la definizione degli indici sintetici di affidabilità fiscale;

– l’esclusione delle sanzioni penali tributarie, con particolare riguardo a quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, nei confronti dei contribuenti aderenti al regime dell’adempimento collaborativo che hanno tenuto comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali;

– l’introduzione di alcune premialità per i contribuentivirtuosi” ovvero coloro che hanno il rischio fiscale certificato da un professionista abilitato.

Rafforzamento dei regimi premiali

Nella legge delega ci sono diversi principi e criteri direttivi che riguardano la semplificazione e lo snellimento delle procedure dichiarative e di versamento delle imposte.

Il canale privilegiato di riscossione del carico fiscale si basa sull’adempimento spontaneo.

Per attuare ciò si punta a razionalizzare gli obblighi dichiarativi con l’intento di renderne meno gravosa la gestione da parte dei contribuenti, riducendo gli adempimenti in capo agli stessi, anche attraverso nuovi strumenti tecnologici in un quadro di reciproca e leale collaborazione.

In tale ottica, con una modifica introdotta dal Senato, si vogliono rafforzare i regimi premiali attualmente vigenti, inclusa la possibile riduzione dei tempi di rimborso dei crediti fiscali, per i contribuenti che presentano alti livelli di affidabilità fiscale, misurati anche sulla base degli indicatori statistico-economici utilizzati per la definizione degli ISA.

Inoltre, con altre novità introdotte durante l’iter parlamentare:

– si prevedono misure volte a incentivare, anche in prospettiva e garantendone la gratuità, l’utilizzo dei pagamenti elettronici, l’ammodernamento dei terminali di pagamento e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese;

– si ampliano gli strumenti di pagamento delle imposte prevedendo, accanto alle tradizionali forme di pagamento delle imposte, la facoltà di utilizzare un rapporto interbancario diretto (Rid), ovvero altre tipologie di pagamento che saranno esplicitate, in maniera più dettagliata, con i decreti delegati.

Vantaggi per i contribuenti virtuosi

Uno dei cardini su cui si basa la riforma è quello dell’adempimento collaborativo. A tal fine si punta a potenziare gli effetti premiali connessi all’adesione al regime.

In particolare, si prevede l’esclusione:

– delle sanzioni amministrative tributarie per tutti i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente, in modo tempestivo ed esauriente, nei confronti dei contribuenti il cui sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale sia certificato da professionisti qualificati anche in ordine alla loro conformità ai principi contabili (sono i c.d. “contribuenti virtuosi”), fatti salvi i casi di violazioni fiscali caratterizzate da condotte simulatorie o fraudolente, tali da pregiudicare il reciproco affidamento tra l’Amministrazione finanziaria e il contribuente;

– delle sanzioni penali tributarie, con particolare riguardo a quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, nei confronti dei contribuenti aderenti al regime dell’adempimento collaborativo che hanno tenuto comportamenti collaborativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali.

Volendo sintetizzare, quindi, il reato di dichiarazione infedele non dovrebbe più scattare in presenza dei seguenti requisiti:

– adesione al regime di adempimento collaborativo;

– tenuta di comportamenti collaborativi con l’Amministrazione finanziaria;

– comunicazione preventiva dei rischi fiscali;

– certificazione del rischio fiscale da parte di un professionista abilitato.

Da evidenziare che il testo originario della delega, prima di essere modificato dal Senato, prevedeva la riduzione delle sanzioni amministrative tributarie per i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente in modo tempestivo ed esauriente, fino alla possibilità di integrale esclusione dell’applicazione nei confronti dei contribuenti che hanno tenuto comportamenti particolarmente collaborativi e trasparenti, da individuare in maniera puntuale, e i cui documenti contabili sono comunque certificati da professionisti qualificati, anche in ordine alla loro conformità ai princìpi contabili.

Pertanto, si è passato da un alleggerimento delle sanzioni alla loro completa esclusione subordinando il tutto al possesso di una certificazione del rischio fiscale da parte di professionisti qualificati. In questo modo ci sarebbero maggiori garanzie all’Amministrazione finanziaria sull’affidabilità fiscale del contribuente.

Restando sui contribuenti c.d. “virtuosi”, con un’ulteriore novità introdotta dal Senato viene prevista la riduzione di almeno due anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento ai fini delle imposte dirette ed IVA.

Anche in questo caso, tali vantaggi non hanno effetto nei casi di violazioni fiscali caratterizzate da condotte simulatorie o fraudolente, tali da pregiudicare il reciproco affidamento tra l’Amministrazione finanziaria e il contribuente.

Contribuenti che si trasferiscono in Italia

Si prevede infine l’introduzione di un regime di adempimento collaborativo per le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza in Italia nonché per quelle che la mantengono all’estero ma possiedono nel territorio dello Stato un reddito complessivo, mediamente pario superiore a un milione di euro.

Tale reddito:

– può essere posseduto anche per interposta persona o tramite trust;

– è comprensivo di quelli assoggettati a imposte sostitutive o ritenute alla fonte a titolo d’imposta.

Per questi contribuenti si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni valide per chi aderisce al regime dell’adempimento collaborativo, tra cui la semplificazione degli adempimenti e l’esclusione delle sanzioni amministrative e penali.

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