Airbnb vince causa Ue contro la Francia che voleva imporgli norme immobiliari
- 19 Dicembre 2019
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
La sentenza nella causa C-390/18 ha visto prevalere le ragioni di Airbnb Ireland
di Enrico Bronzo
100 case 100 idee, le “primarie” degli host Airbnb
5′ di lettura
La Francia non può esigere che Airbnb disponga di una licenza professionale di agente immobiliare, avendo omesso di notificare detta esigenza alla Commissione conformemente alla direttiva sul commercio elettronico
La sentenza
Con la sua sentenza del 19 dicembre 2019, Airbnb Ireland (C 390/18), la Corte ha dichiarato, da un lato, che un servizio di mediazione che ha lo scopo, tramite una piattaforma elettronica, di mettere in contatto, dietro retribuzione, potenziali locatari con locatori, professionisti o meno, che offrono servizi di alloggio di breve durata, e che fornisce, nel contempo, anche un certo numero di prestazioni accessorie a detto servizio di mediazione, dev’essere qualificato come «servizio della società dell’informazione», disciplinato dalla direttiva 2000/31, sul commercio elettronico .
Ha pesato una notifica non conforme
Dall’altro, la Corte ha giudicato che un privato può opporsi al fatto che siano applicate nei suoi confronti, nell’ambito di un procedimento penale con costituzione di parte civile, determinate misure di uno Stato membro che limitano la libera circolazione di un servizio del genere, che esso fornisce a partire da un altro Stato membro, quando queste misure non sono state notificate conformemente all’articolo 3, paragrafo 4, lettera b), secondo trattino, di detta direttiva.
Che cos’è Airnbnb
Il procedimento principale si inquadra in un procedimento penale avviato in Francia in seguito a una denuncia con costituzione di parte civile depositata contro Airbnb Ireland dall’Association pour un hébergement et un tourisme professionnels (associazione francese per l’alloggio e il turismo professionali, Ahtop). Airbnb Ireland è una società irlandese che gestisce una piattaforma elettronica che permette, dietro pagamento di una commissione, di mettere in contatto, segnatamente in Francia, locatori, professionisti nonché privati, che propongono prestazioni di alloggio di breve durata e persone che cercano questo tipo di sistemazione. Inoltre, Airbnb Ireland propone a detti locatori alcune prestazioni accessorie, quali uno schema che definisce il contenuto della loro offerta, un’assicurazione per la responsabilità civile, uno strumento di valutazione del prezzo della loro locazione e inoltre servizi di pagamento relativi a dette prestazioni.
L’accusa
L’Ahtop, nella sua denuncia contro Airbnb Ireland, sosteneva che questa società non si limitava a mettere in contatto due parti grazie all’omonima piattaforma, bensì che essa svolgeva un’attività di agente immobiliare senza essere titolare della licenza per l’esercizio della professione, violando in tal modo la legge detta «Hoguet», applicabile in Francia alle attività dei professionisti del settore immobiliare. Per parte sua, Airbnb Ireland sosteneva che la direttiva 2000/31 ostava comunque a detta normativa.