Da sabato 1°?febbraio i medici potranno accedere e consultare le scelte dei pazienti sui trattamenti sanitari . Cosa si trova nei fascicoli
di A. Busani e V. Maglione
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Al via la banca dati nazionale dei “biotestamenti”. Da sabato 1° febbraio sarà infatti in vigore il regolamento del ministero della Salute che disciplina il database nazionale destinato a raccogliere le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento), previsto dal decreto 168 del 10 dicembre 2019, firmato dal ministro della Salute, Roberto Speranza e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 13 del 17 gennaio.
Nella banca dati confluiranno tutti i biotestamenti che saranno depositati dopo il 1° febbraio presso i notai, gli ufficiali dello stato civile dei Comuni, le Regioni che ne hanno regolamentato la raccolta e i consolati italiani all’estero. L’obiettivo è rendere le Dat facilmente accessibili ai medici, al disponente che le ha rese e al suo fiduciario. Il regolamento detta anche i termini per comunicare alla banca dati le Dat che sono già state espresse nei mesi scorsi. Ma andiamo con ordine.
Il biotestamento
Le Dat (testamento biologico o biotestamento) sono state introdotte nel nostro ordinamento dall’articolo 4 della legge 219/2017: ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere (detta “il disponente”), in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può, attraverso le Dat, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari e manifestare il proprio consenso (o il proprio rifiuto) rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari.
Il disponente può nominare, nelle Dat, una persona di fiducia (il “fiduciario”), maggiorenne e capace di intendere e di volere, che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. L’accettazione della nomina da parte del fiduciario avviene con la sottoscrizione delle Dat o con atto successivo, che è allegato alle Dat.
Dove farlo
Le Dat (che sono esenti dall’obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa) devono essere redatte, alternativamente: