Antiriciclaggio: favorire la collaborazione attiva per migliorare la qualità delle SOS
- 2 Maggio 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Quali sono gli obiettivi strategici dell’UIF?
Tre sono gli obiettivi principali riportati nel Piano:
1) aumento dell’efficacia dell’attività di analisi finanziaria a fronte dell’ampliamento del patrimonio informativo, delle innovazioni tecniche, dell’integrazione internazionale;
2) rafforzamento della collaborazione attiva da parte dei destinatari degli obblighi antiriciclaggio ai fini del miglioramento della qualità delle SOS;
3) estensione del perimetro e del contenuto della collaborazione con altre autorità competenti per supportare le analisi dell’UIF e contribuire all’azione preventiva e repressiva degli altri organi.
Tali obiettivi strategici sono ulteriormente declinati in obiettivi intermedi che concorrono alla loro realizzazione.
Si tratta di finalità strettamente correlate alla mission istituzionale dell’UIF, che svolge un ruolo centrale nelle attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, principalmente attraverso l’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette e delle informazioni acquisite da altre autorità.
Nel corso del triennio concluso nel 2022 l’UIF ha migliorato i processi di lavorazione delle SOS, attivando competenze specifiche anche per quelle aventi ad oggetto fenomeni recenti: si pensi all’area relativa a valute virtuali, giochi, cybercrime, fintech.
Tali nuove realtà sono considerate nell’analisi del contesto di riferimento introduttiva del Piano, così come la riforma organica del quadro normativo e regolamentare europeo attualmente in corso di definizione.
Nell’ambito del nuovo scenario, che attribuisce alla nuova Authority “AMLA” funzioni di supervisione antiriciclaggio e di coordinamento e supporto all’azione delle FIU nazionali, la complessità del ruolo dell’UIF è destinata senz’altro a crescere in ragione dell’ampliamento del quadro dei rischi anche sul piano geografico.
Si evolvono i fenomeni illeciti…
Con riferimento al contesto nazionale, l’UIF evidenzia il permanere di un rischio molto significativo, caratterizzato da una elevata incidenza di illeciti riconducibili a fenomeni corruttivi, estorsione, evasione, reati tributari, fallimentari e societari, ai quali si sono aggiunti ulteriori fenomenologie criminali generate dall’emergenza sanitaria e dalle ingenti risorse pubbliche messe in campo a sostegno dell’economia.
Nel quadro descritto l’UIF sottolinea, da un lato, il ruolo centrale assunto da organizzazioni criminali nazionali e internazionali, dall’altro, il permanere del rischio di riciclaggio connesso all’impiego del contante e allo sviluppo tecnologico. Quest’ultimo favorisce la spersonalizzazione dei rapporti e, di conseguenza, l’anonimato, rendendo difficile l’attivazione di presidi ancora fortemente incentrati su metodologie tradizionali.
… e cambia il profilo delle SOS
In modo del tutto fisiologico, l’evoluzione dei fenomeni illeciti ha comportato un mutamento del profilo delle SOS che, se per certi versi si presentano maggiormente articolate e dettagliate, per altri scontano il ricorso sempre più frequente – da parte dei soggetti obbligati – a sistemi automatici di identificazione delle anomalie e quindi non sono supportate da successive valutazioni di significatività.
Per comprendere cosa intenda l’Autorità quando definisce “incerto” il confine tra anomalia e sospetto è sufficiente pensare a settori come quello delle carte prepagate e dei giochi on line, caratterizzati dall’assenza di rapporti tra l’intermediario e il cliente.
L’UIF ricorda altresì che il contesto di riferimento è caratterizzato – ancorché con un minore impatto operativo – anche dai fenomeni relativi al congelamento e alle misure di contrasto all’attività dei Paesi che minacciano la pace e la sicurezza internazionale; al riguardo, in relazione al conflitto tra Russia e Ucraina, viene giustamente sottolineato il ruolo svolto nell’individuazione e nel blocco dei patrimoni detenuti dagli oligarchi russi e dalle imprese ad essi vicine.
Non manca, a completamento dell’analisi del contesto, un passaggio sul fenomeno dell’acquisizione impropria – dai fascicoli processuali o in altri modi non determinabili – delle informazioni tratte dalle SOS riguardanti personaggi noti, anche politicamente esposti, ai fini dell’utilizzo altrettanto improprio delle stesse a fini “scandalistici”. L’UIF stigmatizza tali episodi, ben consapevole delle ricadute negative sulla tenuta del sistema di prevenzione.
Punti di forza e aree di miglioramento
Allo scopo di definire gli obiettivi strategici, il Piano analizza poi i punti di forza e le aree di miglioramento. Tra i primi figurano la qualità delle risorse assegnate, l’ampia dotazione di strumenti tecnologici, la molteplicità di fonti informative anche integrate e lo sviluppo delle specializzazioni interne anche a seguito della riorganizzazione approvata nel 2022; tra le aree di miglioramento emerge invece l’esigenza di un potenziamento interno alla luce della imminente costituzione della nuova Authority europea, che potrebbe determinare una maggiore pressione sulle risorse dotate delle specifiche competenze.
Nel Piano non sono presenti riferimenti al provvedimento “Indicatori di anomalia” che l’UIF ha emanato ai sensi dell’art. 6, comma 4, lettera e) e che nel breve periodo dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale; nondimeno, a parere di chi scrive, i nuovi indicatori potranno assumere un’importanza rilevante in relazione al conseguimento del secondo obiettivo strategico: favorire la collaborazione attiva ai fini del miglioramento della qualità delle SOS.