Antiriciclaggio: in arrivo Sesta direttiva e codice unico europeo
- 1 Febbraio 2024
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Nella giornata del 18 gennaio 2024 gli eurodeputati hanno votato il nuovo accordo con il Consiglio in materia di finanziamento al terrorismo e lotta al riciclaggio. Ad essere approvati sono la Sesta direttiva antiriciclaggio (Anti Money Laundering, AML) e il regolamento europeo che prende il nome di “codice unico”.
Le nuove disposizioni allargano l’accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva, conferendo maggiori poteri alle FIU europee, al fine di individuare preventivamente casi di riciclaggio di denaro, finanziamento al terrorismo e permettere la sospensione delle SOS (segnalazioni di operazioni sospette).
Ma questo, almeno da noi, non costituisce una novità, dato che l’UIF può, per fortuna, già farlo.
Quali sono le novità?
La nuova normativa antiriciclaggio riguarda una serie di soggetti (tra cui banche, istituti finanziari, commercianti, agenzie immobiliari, servizi di gestione patrimoniale) obbligati a rispettare le nuove misure; la novità è giusto quella dei commercianti di taluni beni di lusso. Chi scrive aveva chiesto – in sede di audizione l’anno scorso – l’estensione, non accordata per ora, alle imprese di qualsiasi natura con fatturato superiore a 10 milioni di euro annui.
Il Consiglio e il Parlamento hanno deciso di ampliare la categoria dei soggetti obbligati anche al settore delle criptovalute. Tutti i fornitori di servizi di cripto-asset dovranno condurre una due diligence sui propri clienti, verificando le informazioni relative a questi ultimi e segnalare eventuali attività sospette in caso di transazioni che presentino un importo facciale pari o superiore a 1.000 euro.
Anche qui, l’Italia è avanti.
Diventeranno soggetti obbligati a dette verifiche anche i commercianti di beni di lusso (metalli e pietre preziose), di beni culturali e, a partire dal 2029, anche il settore del calcio professionistico, che presenta senza dubbio un elevato rischio.
Questa è la vera novità per il sistema UE.
Gli Stati membri avranno inoltre la possibilità di rimuovere dall’elenco i soggetti che nel corso del tempo presenteranno un rischio relativamente basso.
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Contanti con limite a 10.000 euro
Il codice unico fissa un limite massimo, a livello europeo, di 10.000 euro per i pagamenti in contanti, così da rendere più difficile per i criminali le attività di riciclaggio di denaro sporco. I soggetti obbligati dovranno sempre verificare le identità delle singole persone che effettuano operazioni in contanti comprese tra 3.000 e 10.000 euro.
Una “demonizzazione” del contante quindi non avvenuta, come era giusto che fosse, trattandosi della moneta unica europea. Semmai ci si dovrebbe accertare che tutti gli Stati UE adottino il c.d. “tetto”, la qual cosa non è stata fino ad oggi realizzata.
Titolarità effettiva: accesso più trasparente alle informazioni
Come già ribadito in precedenza, la nuova normativa permette l’accesso in modo più trasparente alle informazioni sulla titolarità effettiva, che indica le persone che effettivamente godono dei benefici della proprietà di un’entità legale, qualora il titolo o la proprietà siano intestati ad un altro nome.
Dal codice unico emerge che la titolarità effettiva si basa su due componenti principali, che sono rispettivamente proprietà e controllo. Entrambi gli elementi devono essere analizzati per verificare in modo corretto i titolari effettivi di tutti i tipi di entità (comprese le entità extra-europee quando operano nell’UE).
La soglia della titolarità effettiva è fissata al 25%. Di conseguenza si considereranno titolari effettivi coloro che detengono almeno il 25% delle azioni o delle quote.
Un’occasione persa per risolvere un grosso gap interpretativo sulla materia, in quanto il sistema delle soglie – come si è avuto modo di evidenziare sempre in corso di audizione – finisce, se non calibrato sui singoli ordinamenti, per penalizzare l’effettività della notizia che si vuole trarre dalla richiesta di questo importante dato ai clienti.
Un passo in avanti nella realizzazione del nuovo sistema antiriciclaggio
Ogni Stato membro ha già istituito un’unità di informazione finanziaria per prevenire e combattere il finanziamento al terrorismo e il riciclaggio di denaro.
In base all’accordo provvisorio, le UIF hanno accesso immediato e diretto a tutte le informazioni, al fine di poter analizzare qualsiasi eventuale sospetto. Le UIF potranno inoltre negare o sospendere il consenso a un’operazione finanziaria, allo scopo di valutare il caso in esame e trasmettere i risultati alle autorità competenti. Ciò, si spera, in un’ottica di condivisione reale.
L’accordo siglato rappresenta senza dubbio un grande passo in avanti in tema di realizzazione del nuovo sistema antiriciclaggio.
I testi concordati, come si è visto, hanno differenti e ampi ambiti di applicazione. Il codice unico antiriciclaggio si propone lo scopo principale di armonizzare le norme in vigore in tutta l’Unione europea, con l’obbiettivo di chiudere qualsiasi scappatoia rimasta a disposizione dei criminali per riciclare denaro sporco o finanziare attività terroristiche e migliorando il modo in cui i sistemi nazionali agiscono contro questi fenomeni. Ma alle norme devono seguire concreti intenti attuativi, perché l’uniformità applicativa è ancora, inspiegabilmente, lontana.