Baretta: nel 2020 una riforma fiscale molto concreta
- 3 Dicembre 2019
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Confindustria e le semplificazioni
«Il legislatore ha tratto troppo poco, direi quasi niente dal documento di semplificazioni elaborato insieme ai commercialisti» sottolinea Francesca Mariotti, direttore dell’area politiche fiscali di Confindustria ,che aggiunge «i nuovi obblighi negli appalti e l’allungamento dei tempi per le compensazioni previsti nella manovra avrebbero dovuto essere bilanciati con importanti interventi di semplificazione». E in merito alla stretta sugli appalti, «prevede oneri sproporzionati e in alcuni casi impossibili da esercitare da parte del committente. A volte – prosegue Mariotti – si ha l’impressione che il legislatore abbia in mente un’impresa che nella realtà non esiste».
Confindustria ha appoggiato il passaggio alla fatturazione elettronica anche se ha comportato un onere per le imprese, «i tempi sono maturi – sostiene Francesca Mariotti – per ripagare questo sforzo». Un suggerimento arriva dall’esperto Raffaele Rizzardi: «Split payment, concesso dall’Europa in deroga e in scadenza a giugno 2020, e reverse charge dovrebbero essere cestinati».
Il futuro della professione
La digitalizzazione sta cambiando la professione, si tratta di un fenomeno a cui non è possibile opporsi ma che si può cavalcare. Professione che negli ultimi anni – racconta il professore Paolo Feltrin – a livello europeo sta crescendo mentre i lavoratori dipendenti diminuiscono. In aumento anche la tendenza ad aggregarsi che però vede i commercialisti al quarto posto dopo medici, ingegneri ed avvocati.
L’aggregazione, però, ricorda Maurizio Grosso del Consiglio nazionale, non deve necessariamente essere giuridica. «Le tecnologie permettono di azzerare le distanze – spiega Grosso – e la collaborazione porta benefici sia dal lato delle entrate, che per chi lavora in team sono quasi triplicate rispetto ai single, sia dal lato della vita privata, grazie anche a una rete solidaristica che il singolo non ha».
Purtroppo, sottolinea l’esperto Dario Deotto, le norme fiscali attuali e le risposte delle Entrate a specifici interpelli stanno frenando le aggregazione tra i commercialisti. Un ostacolo che è importante rimuovere al più presto.
Nel futuro potrebbe esserci lo smartphone che sostituisce lo studio, come racconta il professor Giovanni Ziccardi, fenomeno diffuso oggi negli Stati Uniti; ma anche nuove opportunità di lavoro come la programmazione. Insomma le tecnologie stanno cambiando la professione, un’onda che non si può fermare ma che si può decidere di cavalcare. L’alternativa è restarne travolti.