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Bollo auto, dalle vetture ibride al noleggio a lungo termine: ecco cosa cambia davvero nel 2020

Bollo Auto, Dalle Vetture Ibride Al Noleggio A Lungo Termine: Ecco Cosa Cambia Davvero Nel 2020

(Imagoeconomica)

Si sono affiancati ad altri canali di pagamento, sia fisici sia virtuali, già presenti in PagoPA e predisposti da vari prestatori di servizi di pagamento (i Psp): sportelli bancari, home banking (accessibile ricercando le voci C-Bill o PagoPA), postazioni Bancomat (dette Atm) abilitate, punti Sisal e Lottomatica e alcune app di pagamento come per esempio Bancomat Pay, Satispay e Telepass Pay.

In alcuni casi, però, la procedura si è complicata. Per esempio, con l’home banking prima – se c’era una convenzione tra l’istituto di credito e la singola Regione – c’era un’opzione per disporre un bonifico direttamente verso l’ente regionale, mentre oggi può capitare di essere dirottati verso la funzione «pagamento bollettini», che richiede di disporre appunto di un bollettino postale.

La banca dati antievasione
Il decreto fiscale ha “riportato” nel sistema informatico del Pra, gestito dall’Aci, i dati sui versamenti del bollo auto. Era dal 1998 che all’Aci era stato sottratto il monopolio nazionale, per affidarlo alla gestione delle Regioni con il coordinamento dell’allora ministero delle Finanze. Per questo era stato costituito un archivio nazionale (lo Sgata), da far “colloquiare” in tempo reale con quelli regionali.

Il sistema non ha mai funzionato, a causa di scelte sbagliate nell’organizzazione delle strutture regionali, inerzie, personalismi e scontri di potere. Dopo che saranno state varate e messe a regime le misure attuative sulla nuova gestione targata Aci, vedremo se il sistema diventerà efficiente.

Tariffe ferme
Nessuna novità, invece, sul fronte tariffario. Pesa anche il fatto che molte Regioni avranno a breve le elezioni, cosa che tradizionalmente ferma possibili rincari.

Ferme anche le tariffe-base nazionali, la cui articolazione risale al 2007 ed è ormai anacronistica. All’epoca si decise di differenziare gli importi per classe ambientale, premiando le Euro 4 e penalizzando via via quelle meno recenti. Ma adesso, in tempi di Euro 6D, anche l’Euro 4 è tecnicamente considerata inquinante.

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