Si è svolta presso la VI Commissione Finanze della Camera l’audizione dell’avv. Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, sulle misure urgenti in materia di cessione dei crediti.
L’audizione si è soffermata sul D.L. n. 11 del 2023, intervenuto recentemente in materia di bonus edilizi con importanti modifiche alla disciplina della cessione dei relativi crediti d’imposta.
In sintesi, il decreto legge:
– elimina la facoltà di optare per lo sconto in fattura o per la cessione dei crediti, ferma restando la possibilità di avvalersi di tali istituti per le operazioni in corso;
– delinea con maggiore precisione i profili della responsabilità dei soggetti che intervengono nelle operazioni di cessione;
– esclude le pubbliche amministrazioni dal novero dei soggetti che possono essere cessionari dei crediti.
Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, dopo una disamina dei bonus edilizi e dei vari decreti che si sono succeduti, si è soffermato sulla nuova disciplina introdotta dal D.L. n. 11 del 2023.
Infine, Ruffini si è soffermato sui dati numerici relativi alla cessione dei crediti da bonus edilizi.
In particolare, sono stati individuati i dati delle “prime cessioni” e degli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle Entrate, rilevati sulla Piattaforma al 1° marzo 2023, distinti per tipologia di detrazione e di intervento, con l’indicazione dell’ammontare complessivo dei crediti compensati tramite modello F24.
Ovviamente, le prime cessioni e gli sconti in fattura dei bonus edilizi relativi alle spese sostenute nel 2022 potranno essere comunicati all’Agenzia ancora per tutto il mese di marzo 2023.
In relazione ai soggetti con codice ATECO principale appartenente alla sezione “F – Costruzioni”, alla data del 1° marzo 2023, i bonus edilizi in capo a tali imprese ammontano complessivamente a 20.391 milioni di euro, pari a circa il 18,4% del totale.
Relativamente al sistema bancario, risultano bonus edilizi acquistati dal 15 ottobre 2020 e detenuti al 1° marzo 2023 pari complessivamente a 51.297,40 milioni di euro, pari a circa il 46,3 17 per cento del totale19. Si precisa che l’Agenzia delle Entrate non dispone di informazioni relative a impegni assunti dalle banche in corso di lavorazione, non ancora comunicati alla Piattaforma. Pertanto, i dati riportati potrebbero essere sottodimensionati, poiché includono solo le operazioni già inserite in Piattaforma.
I bonus edilizi acquistati dalle compagnie di assicurazione dal 15 ottobre 2020 e detenuti al 1° marzo 2023 ammontano a 4.527,90 milioni di euro.
Considerando le rate dei bonus edilizi attualmente a disposizione delle banche per il 2023, pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi di euro su base annua.
Se si applica la stessa metodologia, per gli anni successivi le banche avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi su base annua, in media, pari a:
– 6,9 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026;
– 15 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031.
La situazione sopra descritta si riferisce all’intero sistema bancario e, quindi, risulta differenziata con riferimento alle singole banche. In altri termini, è stato rilevato che alcune banche hanno sostanzialmente esaurito la “capienza fiscale” per l’acquisto di ulteriori crediti, mentre altre avrebbero ancora ampi margini per ulteriori operazioni.
Per finire, il Direttore si è soffermato sulle frodi e sulle attività di contrasto e prevenzione. Fino ad oggi, l’attività di analisi e controllo ha consentito all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di individuare un ammontare complessivo di crediti d’imposta irregolari pari a 9 miliardi, di cui circa 3,6 miliardi oggetto di sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria.
A cura della Redazione