Ridotte le detrazioni Irpef al 19% per i redditi a partire da 120mila euro. Gli sconti ridotti fino ad azzerarsi a 240mila euro. Escluse spese sanitarie e mutui prima casa
di Marco Mobili e Giovanni Parente
Manovra: per le case arriva il «bonus facciate», detrazione del 90%
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Prima vera sforbiciata ai bonus fiscali per i circa 300mila maxi-contribuenti Irpef. Con la legge di bilancio in cantiere e attesa in Parlamento ormai per la fine di ottobre arriverà un graduale azzeramento delle detrazioni fiscali che i contribuenti italiani utilizzano nelle dichiarazioni dei redditi.
Stiamo parlando di tutti gli sconti al 19% che consentono di ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Sul fronte delle detrazioni, poi, la manovra interviene anche sul fronte della riduzione all’uso del contante obbligando, questa volta tutti i contribuenti Irpef, a poter utilizzare le detrazioni fiscali al 19% solo se il pagamento della spesa è avvenuto con carta di credito, debito, bancomat o altro meccanismo di pagamento tracciabile.
Con la «digitalizzazione delle detrazioni» (questo è il titolo della norma che si vorrebbe inserire nel Disegno di legge di bilancio) l’obiettivo del Governo e della stessa amministrazione finanziaria è quello di utilizzare la leva degli sconti fiscali per ridurre la circolazione del contante.
Il taglio delle agevolazioni riguarderà i nuovi «ricchi d’Italia» e che ora il Governo giallorosso individua in quei contribuenti che hanno dichiarato redditi superiori a 120mila euro l’anno. Oltre questa soglia le detrazioni Irpef saranno tagliate progressivamente fino ad azzerarsi a 240mila euro di reddito dichiarato. In tutto si tratta di 300mila contribuenti secondo le ultime statistiche fiscali disponibili, ossia poco meno dell’1% del totale delle persone fisiche “conosciute” dal fisco italiano.
L’azzeramento delle detrazioni Irpef non riguarderà in realtà tutte le agevolazioni e non avrà effetto retroattivo. Dalla sforbiciata resteranno escluse per espressa previsione della norma in arrivo le detrazioni per i mutui prima casa, così come quelle per le spese sanitarie. Queste ultime, con oltre 18 miliardi di euro rappresentano anche la quota maggiore di sconti fiscali utilizzati dagli italiani per alleggerire il carico fiscale.