Cedolare secca con canone variabile in base al fatturato: non è rivalutazione

Con la risposta a interpello n. 340, pubblicata il 23 agosto 2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che è possibile fruire della cedolare secca per la locazione delle unità immobiliari accatastate come negozi quando il relativo canone è variabile in ragione della quota di fatturato: il collegamento tra la misura dell’importo dovuto e il fatturato costituisce semplicemente una modalità di determinazione del relativo canone e non integra l’ipotesi di rivalutazione che impedirebbe l’applicazione della cedolare secca.

La fattispecie oggetto di interpello

La fattispecie presa in esame riguardava un contratto di locazione di un negozio, avente destinazione catastale C/1, stipulato nell’anno 2019.

Una parte del canone risultava stabilito in misura fissa essendo pari a 59.000 euro annui. Invece, la parte variabile era pari al 3,4% dei ricavi del punto vendita della società conduttrice. La percentuale doveva essere applicata ogni anno alla quota parte dei ricavi superiore a un milione di euro.

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