L’ADC ha pubblicato sul proprio portale un documento riguardante gli onorari consigliati per la professione di dottore commercialista.
La evidente carenza di una Tariffa Professionale unita all’assenza di ben definite ed adeguatamente tutelate esclusive professionali ha favorito la nascita ed il proliferare di compensi specifici direttamente individuati all’interno delle norme che hanno previsto nuove funzioni professionali ovvero hanno inteso legiferare o regolamentare funzioni e/o ambiti professionali già riconducibili all’attività del Commercialista.
E’ il caso del compenso per il Revisore, che la abrogata Tariffa trattava agli artt. 37 e 38 affrontando la funzione di Sindaco e revisore degli enti locali e che adesso, per l’attività di controllo contabile (oggi soggetta a specifica regolamentazione) si basa sulla definizione preventiva del monte ore necessario per sviluppare il piano di revisione, attribuendo un compenso orario tanto al professionista che al collaboratore.
E’ anche il caso del compenso per l’Esperto per la composizione negoziata della crisi, costruito sulla base di assumption che tengono conto di parametri dimensionali (indebitamento, numero dei creditori, ecc.) ma anche di esito, prevedendo una sorta di success fee.
Proprio questi ultimi due esempi pongono l’opportunità di modificare il paradigma della definizione degli onorari. Ovvero la previsione di un sistema di determinazione dei compensi che tenga conto di più elementi quali: il tempo impiegato, la complessità della prestazione ed i risultati ottenuti.
Il tutto senza rinunciare al principio cardine della prestazione professionale che deve restare una obbligazione di mezzi e non di risultato. Occorre infine ricordare che l’introduzione della Legge n. 49 del 21 aprile 2023 (cd “Legge sull’Equo compenso”) ha fatto assumere al DM 140/2012 una assoluta rilevanza nella determinazione dei compensi riferiti alle fattispecie cui si applica tale nuova norma.
L’aggiornamento del DM 140/2012 è pertanto divenuto essenziale affinché lo spirito della Legge sull’equo compenso non venga mortificato, sia al ribasso che al rialzo, da una “tariffa” non più in linea con il mercato. E’ inoltre necessario che tale aggiornamento includa le nuove attività svolte dai Commercialisti di cui si è parlato.
ADC ha ritenuto di dare il proprio contributo alla categoria andando ad individuare dei parametri di riferimento per la determinazione dei compensi per quelle attività che, sia per novità sia per complessità, costituiscono un terreno sul quale spesso i Colleghi trovano difficoltà nell’addivenire alla formulazione di un preventivo equo.
Il lavoro ha inoltre lo scopo di stimolare un dibattito interno alla categoria volto all’individuazione delle best practices per la determinazione di compensi equi.
ADC ha evidenziato che il compenso orario è senz’altro efficace nelle attività dove il tempo impiegato assume un ruolo determinante (si pensi alla consulenza ed assistenza prestata nell’elaborazione di un contratto di locazione). Laddove invece la consulenza non richieda un dispendio di tempo considerevole, ma la qualità della prestazione genera un beneficio considerevole per il cliente, il compenso orario non pare capace di cogliere il valore della prestazione.
Ciononostante, il fattore tempo e la sua remunerazione, devono sempre essere tenuti in debita considerazione. Diventa pertanto indispensabile assegnare un valore al tempo, ovvero individuare una tariffa oraria applicabile alle attività svolte dal Dottore Commercialista.
Secondo ADC prendendo anche spunto dalle tariffe orarie recentemente approvate dal Legislatore per l’attività di Avvocato, professione assai simile alla nostra, è possibile quantificare il compenso orario in un range tra € 200,00 ed € 500,00, con possibilità di deroga per specifiche attività.