In tema di abusivismo professionale, la sentenza della Corte di Cassazione n. 46703 del 2023 che ha stabilito che la tenuta dei registri contabili e la redazione della dichiarazioni dei redditi, senza la prescritta abilitazione, comporta la condanna per esercizio abusivo della professione, conforta nella lotta all’annoso problema dell’abusivismo professionale che il CNDCEC sta portando avanti con impegno e dedizione. Lo ha evidenizato lo stesso CNDCEC con un comunicato stampa dell 22 novembre 2023.
Il CNDCEC ha pubblicato un comunicato stampa in data 22 novembre 2023 riguardante la sentenza della Corte di Cassazione sull’abusivismo professionale.
Secondo i giudici, il compimento senza titolo di atti che, pur non attribuiti singolarmente in via esclusiva a una determinata professione, siano univocamente individuati come di competenza specifica di essa, allorché lo stesso compimento venga realizzato con modalità tali, per continuatività, onerosità e organizzazione, da creare, in assenza di chiare indicazioni diverse, le oggettive apparenze di un’attività professionale svolta da soggetto regolarmente abilitato, costituisce reato.
Secondo quanto evidenziato dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio si tratta di una sentenza importante e estremamente chiara sul concetto di esercizio abusivo della professione di commercialista.
Quanto stabilito dalla Cassazione conforta nella lotta all’annoso problema dell’abusivismo professionale che il Consiglio nazionale sta portando avanti con impegno e dedizione.
Il Consiglio nazionale ha deciso che le segnalazioni che giungono da tutto il territorio nazionale verranno prese in carico e verificate da un gruppo di lavoro interno appositamente istituito, di cui fa parte anche un pool di legali.
Questa attività svolta con il supporto dell’Ufficio Legale del Consiglio nazionale, consentirà di effettuare un monitoraggio puntuale delle diverse tipologie di esercizio abusivo e la loro consistenza sul territorio nazionale.
L’impegno per la valorizzazione della professione viene portato avanti dal Consiglio nazionale anche partecipando a numerosi tavoli di lavoro con Ministero delle imprese e del made in Italy, Ministero dell’Università, dell’Economia e della Giustizia che hanno ad oggetto proposte di profili professionali o di altre figure che possano in qualche modo sovrapporsi e/o parcellizzare il profilo professionale del commercialista.