Prorogare i termini per assegnazioni, cessioni e trasformazioni agevolate al 30 novembre 2023. Lo ha richiesto il CNDCEC in una lettera del presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio, al Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo dove è stato evidenziato che occorre concedere un maggior termine per il perfezionamento delle operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali, previste dalla legge di Bilancio 2023.
Il CNDCEC ha pubblicato un comunicato stampa in data 31 agosto 2023 riguardante la prorogare i termini per assegnazioni, cessioni e trasformazioni agevolate.
I Commercialisti in una lettera del presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio, al Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo hanno evidenziato che occorre concedere un maggior termine per il perfezionamento delle operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali, previste dalla legge di bilancio 2023.
Secondo i Commercialisti per la concomitanza con i numerosi ulteriori adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi e per la frequente complessità intrinseca alle operazioni, il termine del 30 settembre prossimo, attualmente previsto per la stipula degli atti di assegnazione, cessione e trasformazione e per il versamento della prima rata delle imposte sostitutive dovute, rischia di precludere per numerosi contribuenti la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative.
Pertanto è stato richiesto di valutare la concessione di un maggior termine che potrebbe essere quello del 30 novembre 2023, data entro la quale perfezionare gli atti e, al fine di non incidere sui flussi di cassa attesi in termini di finanza pubblica, versare l’intero importo delle imposte sostitutive dovute.
Si tratta di una proposta che risponde all’obiettivo di far produrre pienamente alla norma gli effetti per i quali è stata emanata e che, al contempo, non inciderebbe sulla prospettiva di gettito per l’anno finanziario in corso, anzi, con ogni evidenza, consentirebbe la riscossione di maggiori imposte sostitutive.
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