Commercialisti, quali sono le novità Iva nel terzo settore
- 13 Novembre 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Il CNDCEC ha pubblicato un documento in data 13 novembre 2023 insieme alla Fondazione nazionale Ricerca dal titolo “Novità Iva nel terzo settore”, con il quale viene approfondito il tema dell’applicazione dell’Imposta sul valore aggiunto da parte degli enti non commerciali di tipo associativo.
L’attuale disciplina è oggetto di una procedura di infrazione avviata da parte della Commissione Europea già nel 2008. Nello specifico, la Commissione contesta l’esclusione dal campo di applicazione IVA di una serie di operazioni, quali le prestazioni di servizi e le cessioni di beni effettuate da alcune tipologie di enti in conformità alle finalità istituzionali, verso pagamento di corrispettivi specifici (articolo 4, commi 4 e 7, d.P.R. n. 633 del 1972). Il decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215 ha novellato la disciplina IVA, allineando le disposizioni nazionali con la normativa unionale.
Il nuovo regime IVA avrà effetto dal 1° luglio 2024, rendendo le operazioni prima escluse, in buona parte, esenti IVA e, in altra parte, imponibili.
In particolare, la modifica normativa interessa le seguenti operazioni:
– cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a soci, associati o partecipanti, dietro il pagamento di corrispettivi specifici o contributi integrativi, effettuate in conformità alle finalità istituzionali da associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della persona, anche se rese nei confronti di associazioni che svolgono la medesima attività e che per legge, regolamento o statuto fanno parte di un’unica organizzazione locale o nazionale, nonché dei rispettivi soci, associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali;
– cessioni di proprie pubblicazioni (prevalentemente) agli associati dei medesimi soggetti;
– operazioni effettuate in occasione di manifestazioni propagandistiche dai partiti politici rappresentati nelle assemblee nazionali e regionali;
– somministrazione a soci, associati e partecipanti di alimenti e bevande, effettuata, anche verso pagamento di corrispettivi specifici, da bar ed esercizi similari, presso le sedi istituzionali delle associazioni di promozione sociale (ricomprese tra gli enti di cui all’articolo 3, comma 6, lettera e), della legge n. 287 del 1991), le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell’Interno e sempre che tale attività sia complementare a quella istituzionale.
Il Vicepresidente del Consiglio nazionale, Michele De Tavonatti, e il consigliere nazionale David Moro, delegati al Terzo settore hanno evidenziato che quindi il Consiglio nazionale e la Fondazione nazionale Ricerca hanno inteso fornire un’analisi della disciplina che interesserà migliaia di associazioni che operano nel mondo sociale e nel settore sportivo.
Il documento testimonia l’interesse della professione a seguire con attenzione il contesto non profit in cui operano molti iscritti all’albo, vero motore per il corretto funzionamento del Sistema.
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