Con la pubblicazione dei modelli e delle istruzioni delle dichiarazioni dei redditi 2024, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, è apparso subito chiaro come il nuovo concordato preventivo biennale per gli anni 2024 e 2025 sia il protagonista assoluto della prossima stagione dichiarativa.
Concordato nel quadro LM
Poiché per i contribuenti in regime forfetario il concordato preventivo si applicherà in via sperimentale per la sola annualità 2024, nel prospetto in commento deve essere indicato, in aggiunta alle altre informazioni richieste, anche il reddito proposto ai fini del concordato per la suddetta annualità.
Sulla base di quanto indicato dalle istruzioni si potrebbe dedurre – il condizionale è però d’obbligo – che tale sezione non dovrà essere compilata dai contribuenti forfetari che non hanno intenzione di aderire alla proposta di reddito di impresa o di lavoro autonomo ai fini del nuovo concordato.
Le altre informazioni richieste nella sezione sono:
– non avere debiti tributari ovvero, nel rispetto dei termini previsti per aderire al concordato preventivo, aver estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, compresi interessi e sanzioni, ovvero per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione (rigo LM60);
– la presenza di uno degli eventi straordinari determinati con futuro decreto ministeriale (rigo LM62);
– il reddito d’impresa o di lavoro autonomo proposto dal software che verrà messo a disposizione dei contribuenti entro il 15 giugno (rigo LM63).
L’ultimo rigo della sezione andrà invece compilato se il contribuente accetta la proposta di concordato preventivo biennale per il periodo d’imposta 2024 (rigo LM64).
Soggetti ISA e concordato: il nuovo modello CPB
Questo nuovo modello, si legge nelle istruzioni alla compilazione, è parte integrante dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (modelli ISA) e dovrà essere presentato congiuntamente al modello ISA in fase di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi.
Anche tale modello, stando al contenuto puntuale delle istruzioni, sarà utilizzato dai soggetti che applicano gli ISA e che intendono aderire alla proposta di concordato.
Il modello si compone di un unico quadro P nel quale dovranno essere indicate le condizioni accesso, i dati contabili, la proposta di concordato preventivo elaborata dal software per le due annualità 2024 e 2025 e, infine, l’accettazione della proposta da parte del contribuente.
Curioso rilevare come, nella sezione dedicata ai dati contabili, venga richiesto al contribuente di indicare, nei righi P04 e P05, il reddito d’impresa o di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti o professioni relativo al periodo d’imposta 2023 e il valore della produzione netta rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Questi due valori dovranno però essere rielaborati dal contribuente per renderli omogenei al reddito concordabile per il 2024 e 2025 non considerando, per i redditi d’impresa:
Per i redditi di lavoro autonomo occorrerà invece escludere dal reddito 2023 risultante dal quadro RE del modello Redditi 2024:
– le plusvalenze e le minusvalenze di cui all’art. 54, commi 1-bis e 1-bis.1, TUIR;
Per quanto riguarda invece il valore della produzione 2023 lo stesso andrà rielaborato senza considerare le plusvalenze e le sopravvenienze attive, nonché le minusvalenze e sopravvenienze passive.
La compilazione di questi due righi del nuovo quadro P costringerà dunque i contribuenti al ricalcolo del loro reddito d’impresa o di lavoro autonomo nonché al valore della produzione IRAP, rispetto a quanto già determinato nei rispettivi quadri dichiarativi.
Considerazioni finali
Che l’operazione concordato preventivo biennale fosse la protagonista assoluta della stagione dichiarativa 2024 era già abbastanza chiaro anche dalla lettura della norma istitutiva.
La presa visione dei modelli 2024 e delle novità apportate agli stessi proprio ai fini dell’attuazione del nuovo istituto, ne sono solo l’ulteriore conferma.
Il puzzle non è però ancora completo. Come abbiamo già detto mancano ancora all’appello il software per l’invio dei dati e la formulazione della proposta e il decreto ministeriale che dovrà stabilire quali eventi straordinari possono influenzare l’adesione al concordato preventivo.