Il 28 marzo 2023 il Parlamento europeo ha annunciato l’approvazione – da parte dei Deputati delle Commissioni Affari economici e monetari e Libertà civili, giustizia e affari interni – di regole più rigide per colmare le lacune esistenti nella lotta al riciclaggio di denaro, al finanziamento del terrorismo ed all’evasione delle sanzioni nell’UE.
Nello specifico, gli eurodeputati hanno adottato la loro posizione su tre progetti di legge.
Antiriciclaggio con un codice unico europeo
Invero, tale regolamento è la base dell’unione bancaria ed è composto da disposizioni fondamentali relative a conduzione della due diligence sui clienti, trasparenza dei titolari effettivi ed uso di strumenti anonimi – come i cripto-asset – e nuove entità (come le piattaforme di crowdfunding), nonché passaporti e visti “d’oro”. A tal proposito, dato il rischio di abuso da parte dei criminali, l’Unione intende vietare qualsiasi sistema di cittadinanza per investimenti (c.d. passaporti d’oro) ed imporre forti controlli antiriciclaggio sulla residenza per sistemi di investimento (visti d’oro).
Il testo, adottato con 99 voti favorevoli, 8 contrari e 6 astensioni, mira a fornire un insieme di norme prudenziali armonizzate che le istituzioni europee devono rispettare.
Verso la VI direttiva antiriciclaggio
In secondo luogo, uno dei progetti di legge concerne la VI direttiva antiriciclaggio. Il testo, adottato con 107 voti favorevoli, 5 contrari e 0 astensioni, contiene disposizioni nazionali sulla vigilanza e sulle unità di informazione finanziaria, nonché sull’accesso delle autorità competenti alle informazioni necessarie ed affidabili, quali registri dei titolari effettivi e beni custoditi nelle zone franche.
La direttiva dispone l’aumento del numero di crimini relativi al money laundering – definendo 22 reati relativi a riciclaggio di denaro, illeciti fiscali, criminalità ambientale ed informatica – e l’inasprimento delle sanzioni penali: l’ampliamento del campo di applicazione in materia ha il fine di fornire alle autorità finanziarie efficienti strumenti di lotta al riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo.
Arriva la nuova Autorità europea antiriciclaggio
Da ultimo, le Commissioni hanno sottoposto ad esame ed accolto – con 102 voti favorevoli, 11 contrari e 2 astensioni – il regolamento che istituisce l’Autorità europea antiriciclaggio (AMLA).
Ideata come meccanismo di sostegno e di coordinamento dell’UE per le unità di informazione finanziaria, questa ha poteri di vigilanza e indagine per garantire il rispetto dei requisiti di antiriciclaggio e di finanziamento del terrorismo (AML/CFT): pacchetto, quest’ultimo, che sarà esaminato dal Parlamento europeo, il quale avvierà le trattative solo dopo la sessione plenaria che si terrà ad aprile.
La nuova AMLA, la cui sede sarà decisa durante i negoziati tra il Parlamento e il Consiglio, avrà il compito di monitorare i rischi e le minacce all’interno e all’esterno del perimetro europeo e supervisionerà direttamente specifici istituti di credito e finanziari, classificandoli in base al loro livello di rischio.
In prima istanza, l’organo dovrà controllare le 40 entità con il più alto profilo di rischio residuo e presenti in almeno due Stati membri: per perseguire tale scopo, potrà imporre a società e/o persone di consegnare documenti e altre informazioni, condurre visite in loco con autorizzazione giudiziaria e imporre sanzioni da 500.000 a 2 milioni di euro – o lo 0,5-1% del fatturato annuo per le violazioni materiali, e fino al 10% del fatturato annuo totale dell’entità obbligata nell’anno commerciale precedente.
Al fine di svolgere una efficiente e completa attività di controllo, le Commissioni europee hanno espresso la volontà di estendere le competenze dell’Agenzia. Difatti, tra le nuove mansioni rientreranno la stesura di elenchi di Paesi extra-UE ad alto rischio, i poteri di mediazione tra le autorità nazionali di vigilanza finanziaria, la risoluzione di controversie, l’idoneità alla supervisione ed all’indagine relativamente all’attuazione, a livello nazionale, del corpus unico di norme antiriciclaggio, il controllo delle autorità di vigilanza del settore non finanziario ed infine la ricezione di denunce da parte degli informatori.
Allo stato dei fatti, volendo assicurare un meccanismo di prevenzione relativamente ai reati in analisi, il Parlamento europeo ha disposto nei testi l’obbligo per determinati enti – quali banche, gestori di patrimoni e moneta digitale, agenzie immobiliari e virtuali e squadre di calcio professionistiche di alto livello – di verifica di:
– identità clienti,
– patrimonio,
– soggetto sottoposto al controllo della società.
Questi dovranno, altresì, fissare dettagliatamente i tipi di rischio di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo nel loro settore di attività, nonché trasmettere le relative informazioni a un registro centrale.
Quest’ultima attività sarà centrale per individuare gli schemi di riciclaggio di denaro e bloccare i beni in tempo: difatti, le richiamate autorità competenti potranno accedere ai dati relativi a proprietà effettiva – per cui si intende il possesso del 15% più uno di azioni, diritti di voto o altri interessi di proprietà diretti o indiretti, oppure il 5% più uno di azioni nell’industria estrattiva o in una società esposta ad un rischio più elevato di riciclaggio di denaro o di finanziamento del terrorismo – conti bancari e registri immobiliari o fondiari – come anche a beni attraenti per i criminali quali yacht, aerei e automobili di valore superiore a 200.000 euro o beni immagazzinati in zone franche.