Dati archiviati dall’Anagrafe tributaria: l’analisi del rischio delle Entrate
- 30 Maggio 2024
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Con l’interrogazione parlamentare n. 5-02428 del 29 maggio 2024, il ministero dell’Economia ha fornito chiarimenti in tema di accertamenti condotti dall’Agenzia delle Entrate sulla base dei dati archiviati.
Le elaborazioni relative all’attività di analisi del rischio per le persone fisiche, fondata sull’Archivio dei rapporti finanziari, sono state avviate in epoca successiva all’emanazione del decreto ministeriale 28 giugno 2022 giacché le stesse erano subordinate al parere positivo del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
In particolare, ai sensi dell’articolo 1, comma 684, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 – in ottemperanza al principio di responsabilizzazione di cui all’articolo 35 del regolamento (UE) 2016/679 – l’Agenzia delle entrate ha predisposto una valutazione unitaria di impatto sulla protezione dei dati (Data Protection Impact Assessment – DPIA), che è stata sottoposta al parere preventivo del Garante.
Tale parere preventivo è stato reso con il provvedimento n. 276 del 30 luglio 2022, che ha previsto una serie di cautele e ha subordinato l’avvio delle attività all’adempimento di alcuni obblighi supplementari; tra l’altro, è stata richiesta la consultazione preventiva degli stakeholder (enti esponenziali dei contribuenti interessati).
L’Agenzia ha, pertanto, effettuato tale consultazione raccogliendo e valutando le numerose osservazioni pervenute.
Inoltre, sono stati pubblicati sul sito istituzionale dell’Agenzia delle entrate uno stralcio del summenzionato documento di DPIA, un documento descrittivo della logica di funzionamento deglialgoritmi utilizzati nello svolgimento delle attività di analisi del rischio e l’informativa sul trattamento dei dati personali.
Gli adempimenti preliminari in questione sono stati completati nel mese di giugno 2023 e le attività di analisi del rischio sono iniziate nel successivo mese di luglio.
Tali attività di analisi si sono concentrate sulle posizioni con un più elevato profilo di rischio fiscale privilegiando quei soggetti che, a fronte di movimentazioni attive di importo considerevole sui propri rapporti finanziari, hanno omesso di dichiarare i propri redditi.
Ai fini di tali elaborazioni, si è tenuto conto, grazie alla valorizzazione delle informazioni contenute nell’Anagrafe tributaria, degli elementi sintomatici della presenza di flussi finanziari non soggetti ad imposizione, come ad esempio donazioni di denaro, successioni ereditarie, somme assoggettate a ritenuta a titolo di imposta o a imposta sostitutiva, etc.
Le prime segnalazioni alle strutture operative dell’Agenzia delle entrate sono state effettuate nel mese di settembre 2023 e sono tuttora in fase di approfondimento e integrazione con gli ulteriori dati a disposizione degli Uffici che stanno comunque procedendo alla notifica di avvisi di accertamento per le fattispecie di significativa gravità.
Tra l’altro, a seguito del contraddittorio instaurato dall’Agenzia delle entrate, i contribuenti interessati hanno, in numerosi casi, regolarizzato la propria situazione facendo ricorso all’istituto del ravvedimento operoso.
Copyright © – Riproduzione riservata
Contenuto riservato agli abbonati
Abbonati a IPSOA Quotidiano Premium
1 anno
€ 118,90
(€ 9,90 al mese)
Abbonati a IPSOA Quotidiano Premium
Primi 3 mesi
€ 19,90
poi € 35,90 ogni 3 mesi