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Delega Fiscale: l’analisi dei Consulenti del Lavoro

Delega Fiscale: L’analisi Dei Consulenti Del Lavoro

La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro con la circolare n. 2 del 28 aprile 2023 vuole offrire il proprio contributo e le proprie osservazioni in merito al disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale, in base al quale il Governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario.

La circolare contiene diverse analisi e proposte sugli aspetti della semplificazione e razionalizzazione dell’attuale assetto tributario italiano, al fine di realizzare un fisco più chiaro ed equilibrato che non rappresenti più un ostacolo agli investimenti, soprattutto stranieri, ma che diventi una leva per sostenere lo sviluppo umano ed economico del Paese, il quale dovrà necessariamente passare attraverso il sostegno alla famiglia e il rilancio del lavoro e delle imprese.

Il giudizio sui contenuti della delega per la riforma fiscale è complessivamente positivo, soprattutto in considerazione del fatto che i principi e criteri direttivi dettati sono volti a una semplificazione e razionalizzazione del sistema.

Tra le proposte, è stato evidenziato che primario obiettivo, anche nelle intenzioni del legislatore è il sostegno alla famiglia, anche in vista di un auspicato incremento della natalità, e la riduzione del carico fiscale sui fattori produttivi, allo scopo di incentivare gli investimenti e, conseguentemente, l’offerta di lavoro, favorendo la crescita e la ripresa economica.

La riduzione del cuneo fiscale sul lavoro dovrebbe consentire di aumentare il reddito disponibile per il lavoratore a condizione della sua partecipazione a un percorso formativo serio e strutturato, finalizzato ad acquisire le competenze richieste nel caso concreto dall’azienda e di finanziare un investimento concreto – anche mediante il riconoscimento alle imprese di un credito d’imposta – su una formazione dei lavoratori certificata e verificata in modo oggettivo, da effettuarsi in misura prevalente all’interno delle aziende.

Un’altra proposta riguarda la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario. Infatti, uno degli obiettivi a cui deve tendere la riforma a cui il Governo è delegato è la semplificazione del quadro normativo, che necessita di essere riportato a unità, conferendo ordine e coerenza alla frammentazione della legislazione succedutasi negli anni.

Andrebbe prestata maggiore attenzione, nella pratica di redazione delle leggi tributarie, all’art. 2 dello Statuto dei diritti del contribuente e ai suoi principi di chiarezza e trasparenza.

La circolare inoltre evidenza la necessità di trasparenza dell’aliquota effettiva ed erosione della base imponibile. Infatti, un’altra criticità che non può essere trascurata è la mancanza di trasparenza di alcune imposte, in particolare dell’Irpef.

Tra le proposte di riforma è stato evidenziato come sia necessaria la revisione e il riordino delle tax expenditures. Obiettivo cardine della riforma dovrà essere, quindi, la trasparenza nel calcolo dell’aliquota effettiva, in quanto ciò determinerebbe un sistema in cui il contribuente sia in grado di conoscere il peso effettivo del prelievo sul proprio reddito e contribuirebbe a favorire un clima di fiducia tra Fisco e cittadini.

I consulenti del Lavoro condividono i criteri di revisione individuati dal legislatore, anche con riguardo alla razionalizzazione della disciplina degli interpelli, purché la stessa non si traduca in una lesione dei diritti dei contribuenti.

A cura della Redazione

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