Detrazione per immobili vincolati: in quali casi
- 14 Novembre 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta a interpello n. 461 del 14 novembre 2023 inc tema di immobili vincolati e lavori per i quali «è obbligatoria l’autorizzazione preventiva da parte della Sovrintendenza».
L’articolo 15, comma 1, lett. g), del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) disciplina la detrazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) nella misura del 19 per cento, delle «spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate ai sensi della legge 1° giugno 1939, n. 1089 [il riferimento alla legge n. 1089 del 1939 deve intendersi operato al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 che dal 1° maggio 2004 regola la materia] e del decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409, nella misura effettivamente rimasta a carico.
La necessità delle spese, quando non siano obbligatorie per legge, deve risultare da apposita certificazione rilasciata dalla competente soprintendenza del Ministero per i beni culturali e ambientali, previo accertamento della loro congruità effettuato d’intesa con il competente ufficio del territorio del Ministero delle finanze.
La detrazione non spetta in caso di mutamento di destinazione dei beni senza la preventive autorizzazione dell’Amministrazione per i beni culturali e ambientali, di mancato assolvimento degli obblighi di legge per consentire l’esercizio del diritto di prelazione dello Stato sui beni immobili e mobili vincolati e di tentata esportazione non autorizzata di questi ultimi. L’Amministrazione per i beni culturali ed ambientali dà immediata comunicazione al competente ufficio delle entrate del Ministero delle finanze delle violazioni che comportano la perdita del diritto alla detrazione? dalla data di ricevimento della comunicazione inizia a decorrere il termine per la rettifica della dichiarazione dei redditi.
Secondo il competente Ministero della Cultura, la sola circostanza che un edificio si trovi in corrispondenza di territori costieri, territori montani o parchi naturali non é di per sé sufficiente ad accedere al beneficio fiscale atteso che la finalità della norma «è quella di agevolare i soggetti tenuti, per legge o in virtù del riconoscimento del Ministero, ad affrontare spese per effettuare lavori di conservazione di beni di interesse culturale.
Nell’ottica di agevolare i proprietari e i detentori di beni culturali, sul sito istituzionale delle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio sono pubblicate le informazioni e la modulistica da presentare per conseguire la detrazione fiscale in parola. In particolare viene previsto che nella dichiarazione sostitutiva concernente la necessità delle spese per le quali si chiede la detrazione, l’istante deve indicare il provvedimento di vincolo, dichiarare che non vi è stato mutamento della destinazione d’uso del bene non autorizzato o comunque incompatibile con il carattere storico artistico del bene medesimo, che sono stati assolti gli obblighi di legge per consentire l’esercizio del diritto di prelazione in caso di trasferimenti di proprietà a titolo oneroso, indicare le categorie di lavorazione eseguite indispensabili alla conservazione del bene. Tali prescrizioni e indicazioni afferiscono ai beni culturali della parte seconda del Codice e non a qualsiasi bene per il solo fatto che si trovi in un’area tutelata per legge.
Non assume rilievo ai fini della detrazione di imposta la classificazione del rescard come ‘‘documento’’ disposta dalla pianificazione urbanistica ai sensi della legge regionale, posto che la stessa non comporta il riconoscimento dell’interesse culturale del bene da cui scaturiscono le forme di tutela stabilite dal Codice, ivi compresi gli obblighi di conservazione, restauro e manutenzione posti a carico del proprietario da cui deriva il diritto alla detrazione.