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Disallineamenti da ibridi: i chiarimenti delle Entrate

Disallineamenti Da Ibridi: I Chiarimenti Delle Entrate

Il componente negativo di reddito sostenuto o che si ritiene sia sostenuto da un soggetto passivo è deducibile se e nella misura in cui uno degli Stati di residenza o di localizzazione dei soggetti coinvolti nella transazione o nella serie di transazioni abbia effettuato un adeguamento equivalente con l’effetto di neutralizzare il disallineamento da ibridi in questione. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 288 del 7 aprile 2023 con cui ha fornito delucidazioni sulla disciplina dei disallineamenti da ibridi.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta a interpello n. 67288 del 7 aprile 2023 riguardante la disciplina dei disallineamenti da ibridi – artt. da 6 a 11 del d. lgs. n. 142 del 29 novembre 2018 – ibrido importato.

La disciplina dei disallineamenti da ibridi di cui agli articoli da 6 a 11 del decreto legislativo 29 novembre 2018, n. 142 (decreto ATAD) che ha attuato nel sistema tributario italiano le disposizioni della direttiva (UE) 2016/1164 del Consiglio del 12 luglio 2016 (ATAD 1) come modificata dalla direttiva (UE) 2017952 del Consiglio del 29 maggio 2017 (ATAD 2).

Tale disciplina si applica in Italia a partire dal periodo di imposta 2020. Le disposizioni anti ibridi (anti hybrid rule) previste dalla Direttiva ATAD traggono origine dai lavori svolti in seno all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), nell’ambito del progetto Base Erosion and Profit Shifting (BEPS) che ha affrontato il tema dei disallineamenti da ibridi nell’ambito dell’Azione 2 volta a ripristinare la coerenza tra i vari regimi fiscali nazionali.

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti sulla disciplina di cui trattasi con la Circolare n. 2/E del 26 gennaio 2022. Come affermato nella citata circolare, al par. 1, i disallineamenti da ibridi, in generale, derivano da un trattamento fiscale asimmetrico da parte di due o più sistemi fiscali in relazione a entità, stabili organizzazioni, negozi giuridici (in particolare strumenti finanziari o aventi ad oggetto strumenti finanziari), componenti di reddito, idonei a generare effetti fiscali (i ”disallineamenti” appunto) incoerenti (e, perciò, ”ibridi”) a livello internazionale, quali quelli riconducibili ai fenomeni di ”deduzione senza inclusione” (”deduction/no inclusion” o D/NI) e doppia deduzione (double deduction o DD).

Per quanto riguarda, inoltre, gli ibridi ”importati”, rileva il comma 3 dell’articolo 8 del Decreto ATAD secondo cui: non è consentita la deduzione di un componente negativo di reddito da parte di un soggetto passivo nella misura in cui esso finanzi, direttamente o indirettamente, oneri deducibili che generano un disallineamento da ibridi mediante una transazione o serie di transazioni tra imprese associate o che sono parti di un accordo strutturato.

In deroga a quanto riportato nel periodo precedente, il componente negativo di reddito sostenuto o che si ritiene sia sostenuto da un soggetto passivo è deducibile se e nella misura in cui uno degli Stati di residenza o di localizzazione dei soggetti coinvolti nella transazione o nella serie di transazioni abbia effettuato un adeguamento equivalente con l’effetto di neutralizzare il disallineamento da ibridi in questione.

A cura della Redazione

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