Gli esami che salteranno andranno a ingrossare l’arretrato della Motorizzazione, che già normalmente causa lunghe liste di attesa e ha creato il problema dei fogli rosa che scadono prima ancora che al candidato sia datà la possibilità di sottoporsi all’esame.
Il problema per le autoscuole
Per la categoria, il problema fondamentale è economico: l’applicazione dell’Iva è retroattiva fino al 2014 e sarà impresa quasi impossibile recuperarla dai clienti.
Significa che toccherà ai titolari delle autoscuole sopportare gli oneri. Decine, se non centinaia di migliaia di euro per ciascuno. Molti per imprese generalmente piccole. Di qui il rischio di chiusure di attività, che possono anche essere seguite da abusivismo (lezioni in nero e candidati presentati all’esame ufficialmente come privatisti).
«Mentre arrivano le conferme che i primi accertamenti fiscali sono già iniziati – dichiara Emilio Patella, segretario nazionale delle autoscuole associate nell’Unasca -, le nostre attività si interrogano su come far fronte alla minaccia del recupero di cinque anni di Iva mai incassata.
La stima, al ribasso, è di circa 110mila euro per ciascuna delle 7mila autoscuole attive in Italia. Significa vendere la casa. Voglio sperare che la politica sia in grado di evitare questa macelleria sociale con un intervento veloce che ribadisca la certezza del diritto e la possibilità di formare le persone alla sicurezza stradale».
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