Evasione e frodi IVA: le misure di contrasto nella Legge di Bilancio 2023
- 4 Agosto 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Assonime ha pubblicato la circolare n. 25 del 4 agosto 2023 riguardante misure di contrasto all’evasione e alle frodi IVA.
Il documento esamina le novità introdotte dalla legge di bilancio 2023, con particolare riguardo a:
-rilascio di nuove partite IVA;
-settore delle vendite on line per certe categorie di beni;
-operazioni inesistenti.
Queste misure sono molto importanti per gli obiettivi della riduzione del tax gap e, per quanto riguarda le prime due, anche ai fini del correlato processo di digitalizzazione delle metodologie del controllo fiscale.
Secondo quanto è emerso dagli studi a livello unionale e domestico tra le principali cause del tax gap vi sono le frodi e l’evasione IVA.
Una soluzione è migliorare il controllo fiscale da attuare anche attraverso l’incremento, qualitativo e quantitativo, dell’utilizzo dei big data, i nuovi strumenti digitali di analisi dei dati con l’intelligenza artificiale e interoperabilità delle banche dati.
Tali strumenti possono consentire di ridurre con rapidità i fenomeni fraudolenti ed evasivi.
La riflessione sul tema del VAT gap è dettata dall’importanza dell’IVA nel finanziamento del bilancio dello Stato, essendo la seconda imposta per gettito, ma di riflesso altresì del bilancio europeo, considerato che lo 0,3% dell’IVA riscossa a livello nazionale è trasferito all’UE a titolo di risorse proprie e rappresenta il 12% del bilancio totale dell’UE.
Per tale ragione, l’esigenza di ridurre il VAT gap è stato inserito nel pacchetto di proposte emanato a dicembre del 2022 dalla Commissione europea con riferimento alle regole IVA nell’era digitale.
La tematica è stata inoltre approfondita nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “PNRR”.
Allo stesso modo, la legge di bilancio 2023 affrontando l’importante tematica ha introdotto le misure sopra richiamate.
Nello specifico:
-la prima misura si trova nell’art. 1 commi 148 e riguarda la corretta attribuzione della partita IVA in caso di contribuenti a maggiore rischio di evasione. Costoro sono individuati con il “confronto dei dati e delle informazioni disponibili nelle banche dati” e quindi grazie ai big data. Sul punto, occorre però evidenziare che la valutazione del rischio non si basa sul semplice automatismo tipico dei sistemi di intelligenza artificiale;
-la seconda misura si trova nell’art. 1 comma 151 e riguarda il settore del commercio elettronico indiretto. Si muove nella direzione dell’incremento dei big data per contrastare la possibile creazione di opportunità di evasione in un ambito che si caratterizza per l’anonimato delle transazioni economiche.
Il legislatore prevede che l’interfaccia elettronica – facilitatrice della cessione di certi beni – metta a disposizione dell’Amministrazione le informazioni dei fornitori e delle rispettive cessione facilitate per suo tramite.
Tra l’altro nell’ottica del contrasto alle frodi IVA è anche quanto previsto dall’art. 1 comma 152, che, con riferimento all’individuazione della sanzione per l’applicazione del regime del reverse-charge alle operazioni inesistenti imponibili, risolve un problema interpretativo valorizzando l’aspetto repressivo delle frodi e dell’evasione IVA.
La norma prevede l’irrogazione di una sanzione in misura proporzionale laddove provata la consapevolezza dell’acquirente circa il contesto di frode in cui si inseriva il proprio acquisto.