Questo ripensamento sulla rilevanza e importanza dello strumento deve essere letta insieme a due altre innovazioni, sempre apportate dal Senato, che riguardano gli ISA.
Rafforzamento dei regimi premiali
In primo luogo, è previsto un rafforzamento dei regimi premiali attualmente vigenti, misurati proprio attraverso gli indicatori sintetici di affidabilità.
È utile ricordare che gli ISA, introdotti nel 2018 in sostituzione degli studi di settore, si configurano non già come uno strumento di accertamento quanto piuttosto come un meccanismo di compliance avente naturale premiale, volto a riconoscere determinati benefici fiscali ai contribuenti più virtuosi.
Il nuovo principio di delega introdotto nel passaggio al Senato del disegno di legge consente di incrementare i meccanismi di premialità, includendo in modo esplicito anche quello di avere una corsia preferenziale per ottenere i rimborsi delle imposte accorciando il tempo per ottenerli, lasciando tuttavia, spazio anche per altre forme di premialità.
Verso un nuovo sistema di tassazione di imprese e professionisti?
Il nuovo principio potrebbe portare a un nuovo sistema di tassazione dei redditi delle imprese e professionisti, teso a premiare l’efficienza e la fedeltà fiscale in modo automatico all’aumentare del reddito dichiarato. Ossia a un sistema premiale che stimoli e incentivi l’efficienza produttiva delle imprese o del lavoro autonomo, legato alle performance di reddito incrementale dichiarato rispetto a una soglia minima di reddito, riferibile alle potenzialità produttive dell’impresa e da determinarsi in via presuntiva individuata proprio attraverso gli ISA.
La premialità consisterebbe in una forte riduzione dell’imposizione sul reddito incrementale rispetto alla soglia base individuata dagli ISA, senza limitare, in nessun modo, l’attività di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Peraltro, questo sistema di tassazione si sposerebbe perfettamente con la natura stessa dello strumento ISA.
Infatti, la finalità degli indicatori sintetici di affidabilità è proprio quella di individuare dei “premi” legati all’affidabilità fiscale dell’impresa o del professionista. Premi che, attualmente, prevedono solamente delle semplificazioni di adempimenti, come ad esempio l’eliminazione dell’obbligo del visto di conformità per esercitare il diritto alla compensazione del crediti emergenti dalle dichiarazioni, ovvero delle limitazioni ai poteri di controllo dell’Amministrazione finanziaria, come la riduzione dei periodo per l’accertamento ovvero l’esclusione dagli accertamenti analitici induttivi basati su presunzioni, al raggiungimento di un determinato punteggio di affidabilità fiscale.
Il nuovo regime di tassazione agevolata potrebbe diventare un ulteriore fattore di premialità per gli imprenditori o professionisti che si distinguono in termini di performance di reddito rispetto alle attività economiche che rientrano nel medesimo MOB (Modello di Business), ossia nel medesimo gruppo omogeneo. E questo solo dopo la garanzia che verrebbero selezionate dagli stessi ISA solamente le imprese che presentano una elevata fedeltà fiscale.
Andare in questa direzione, peraltro, giustificherebbe la sostanziale esclusione per le imprese e gli autonomi soggetti all’IRPEF della tassazione agevolata sul reddito incrementale prima prevista dall’art. 5, comma 1, lettera a), n. 2.4 della legge.