Global minimum tax e IVA: il ruolo dei professionisti europei nella Digital Age
- 28 Aprile 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Particolare attenzione è stata dedicata alle misure adottate dall’Unione europea volte a potenziare la lotta contro la pianificazione fiscale aggressiva.
Deve constatarsi, infatti, un continuo sforzo da parte dell’UE di individuare misure che possano eliminare e limitare policy fiscali che agevolano il trasferimento di utili verso giurisdizioni aventi un’imposizione più bassa o inesistente.
Tra le tematiche di maggiore rilievo trattate al Forum si annoverano:
La global minimum tax nella direttiva n. 2022/2523
Come emerso nel Forum, l’eliminazione dei vantaggi derivati dal trasferimento degli utili verso giurisdizioni aventi una imposizione bassa o inesistente, dovuta ad un’imposizione minima globale, consentirà:
– di ristabilire una concorrenza maggiormente equa nei confronti delle imprese operanti sui diversi mercati (europei e internazionali);
– alle giurisdizioni di garantire una maggiore tutela delle basi imponibili.
Da un punto di vista soggettivo la direttiva si applica unicamente alle entità localizzate nell’Unione europea che fanno parte di gruppi multinazionali di imprese o di gruppi nazionali su larga scala che raggiungono la soglia annuale di almeno 750 milioni di euro di ricavi consolidati.
Risultano escluse, invece, le entità che non svolgono in via generale un’attività commerciale o imprenditoriale ed esercitano attività di interesse generale (e.g., entità statali, le organizzazioni internazionali, i fondi pensione e le organizzazioni senza scopo di lucro, sanità pubblica).
Al fine di fornire una maggiore coerenza e uniformità al sistema, la direttiva impone agli Stati membri di attuare tali norme entro il 31 dicembre 2023.
La CFE ha accolto con favore l’adeguamento del framework normativo europeo a quello internazionale nonché lo sforzo che l’UE nel garantire un’omogeneità tra le normative dei diversi Stati membri.
Alcuni dubbi sono stati sollevati in merito:
– alle tempistiche di recepimento della direttiva da parte degli Stati membri che dovrebbero essere coordinate con quelle della maggior parte degli Stati extra-UE;
– alla possibile divergenza di interpretazione sull’applicazione delle norme che potrebbe derivare dai diversi Stati membri e che potrebbe minare l’uniformità perseguita dal Legislatore europeo.
La proposta legislativa “VAT in the digital age”
Ulteriore tematica affrontata durante il CFE Forum 2023 è quella riguardante la proposta legislativa “VAT in the digital age” (c.d., “ViDA initiative”) approvata dalla Commissione europea l’8 dicembre 2022.
La normativa relativa all’IVA si è evoluta di pari passo con il progetto europeo. Alcune problematiche in merito alla concreta applicazione del tributo si pongono con riferimento all’evoluzione del digitale.
Obiettivo delle proposte contenute nel pacchetto “VAT in the digital age” è quello di fornire una soluzione alle problematiche sorte nel settore IVA, a seguito dello sviluppo digitale. A tal fine, le proposte europee mirano:
– a un’implementazione delle fatture elettroniche per le imprese che operano a livello transfrontaliero nell’UE;
– alla predisposizione di meccanismi di registrazione unica a livello europeo;
Anche tale proposta di iniziativa legislativa è stata accolta favorevolmente dal CFE che durante il Forum si è soffermato sull’argomento evidenziando il notevole sforzo posto dal Legislatore europeo nell’adeguare le attuali norme sull’IVA ai cambiamenti apportati dalla digitalizzazione dell’economia.
Le misure proposte dal Legislatore europeo valorizzano la digitalizzazione e perseguono il fine:
– di modernizzare e rendere il sistema dell’imposta sul valore aggiunto a livello europeo maggiormente efficiente per le imprese; nonché
– di proteggere maggiormente il sistema fiscale da possibili frodi.
Con riferimento a tale aspetto, secondo il “2022 VAT Gap report” gli Stati membri hanno registrato un ammanco di circa 93 miliardi di euro di entrate IVA nel 2020. Si stima che un quarto delle entrate è ascrivibile alle frodi IVA legate al commercio intra-UE.
L’impatto che l’applicazione dell’IVA ha sulle imprese, in particolare sulle PMI, le imprese in scala e le altre aziende che operano a livello transfrontaliero, ha reso necessario effettuare una riflessione in merito allo snellimento delle procedure che consentirebbero di velocizzare le transazioni e garantirebbero alle autorità fiscali di procedere a controlli in maniera maggiormente agevole.
Si auspica che le principali azioni proposte possano:
– da un lato, aiutare gli Stati membri a riscuotere fino a 18 miliardi di euro in più di gettito IVA all’anno (11 miliardi di euro quale risultato delle misure antifrode);
– dall’altro, agevolare la crescita delle imprese, comprese le PMI.
In conclusione
La presenza di numerosi professionisti al 2023 CFE Forum ha consentito di recepire input e feedback di altro valore tecnico in merito alle tematiche.
Il Forum ha permesso di effettuare una riflessione in merito alla visione prospettica e futura della professione e allo sviluppo tecnologico, ai vantaggi e alle ripercussioni che lo stesso potrà avere nell’ambito professionale.
Come spiegato dal Prof. Dott. Piergiorgio Valente, Chairman di GTAP (piattaforma che riunisce 700.000 fiscalisti di Europa, Asia e Africa) “i professionisti italiani hanno avuto modo di confrontarsi con colleghi di quasi quaranta Paesi sugli impatti che l’innovazione tecnologica sta già avendo, e che ancor di più avrà in futuro, sulla professione. Le aree analizzate sono state quelle relative al passaggio dalla modulistica ai dati e dalla periodizzazione al real time. Un altro focus è stato dedicato alla funzione del professionista: il giudizio del fiscalista resterà imprescindibile, dal momento che l’intelligenza artificiale non annullerà la necessità del governo del rischio”.