Per i professionisti l’adeguamento è ancora a metà in vista della scadenza di gennaio. Ma anche chi è già allineato potrebbe dover rivedere le procedure per effetto del decreto in vigore dal 10 novembre
di Valeria Uva
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A poco più di un mese dalla scadenza del 1°?gennaio quasi un commercialista su due (il 39%)?non è ancora adeguato alle regole antiriciclaggio del Consiglio nazionale. Nonostante l’ulteriore slittamento di sei mesi (da luglio a inizio 2020) dell’entrata in vigore delle regole tecniche messe a punto dal Cndcec (con valore cogente perché previste dalla legge), sono ancora tanti i professionisti contabili che devono avviare l’autovalutazione del rischio e l’analisi della clientela, un percorso che potrebbe, di per sé,?richiedere qualche mese.
Il ritocco
Mentre anche chi è già adeguato potrebbe dover ritoccare a breve qualche passaggio a seguito dell’entrata in vigore lo scorso 10 novembre del nuovo decreto di recepimento della V direttiva sul tema (Dlgs 125/2019) che sta costringendo il Consiglio nazionale dei commercialisti a ritoccare le procedure già emanate.
Il questionario
A fare il punto sull’adeguamento all’antiriclaggio da parte dei commercialisti è la società di consulenza specializzata sul tema, Alavie, attraverso un questionario distribuito durante gli incontri formativi tenuti su tutto il territorio nazionale. Sono 547 quelli completati e restituiti a ottobre dai professionisti iscritti all’Albo.
L’adeguamento
Il primo dato che emerge è proprio quello della compliance, ferma a poco più di metà del guado:?il 61% degli intervistati è in regola , mentre appunto il 39% non ha ancora completato l’adeguamento. Un dato tutto sommato confortante se si considera che in teoria c’è ancora tempo prima della scadenza.