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Il Fisco del futuro: tutti i pezzi del puzzle della riforma

Il Fisco Del Futuro: Tutti I Pezzi Del Puzzle Della Riforma

Il Ministero dell’Economia e delle finanze ha emanato l’Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2023-2025. L’Atto di indirizzo, ovviamente, abbraccia la linea riformatrice di quest’ultima stagione del Fisco ed è utile per comprendere appieno i contenuti della riforma fiscale attualmente all’esame del Parlamento, laddove indica tanto la strategia futura dell’Amministrazione finanziaria dei prossimi anni, quanto gli interventi (almeno quelli prioritari) di natura sostanziale sul quale si baserà il Fisco del futuro.

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Dopo aver brevemente ripercorso i contenuti del Ddl Delega – che si articola in quattro parti – l’Atto di indirizzo del MEF si concentra sugli aspetti sostanziali e su quelli di “politica fiscale” della prossima stagione del Fisco.

Chiara (e condivisibile) è l’intenzione – rinvenibile anche nel Ddl – di disegnare il Fisco del futuro come il frutto di un certosino lavoro di sintesi di interventi che riguardano i vari comparti della materia fiscale: da quello sostanziale al procedurale fino alla modernizzazione del sistema delle interazioni fra contribuenti e Amministrazione e dell’efficientamento degli strumenti a disposizione di quest’ultima (l’interoperabilità delle banche dati). Ogni pezzo, insomma, sarà necessario per completare il puzzle della riforma.

La riduzione del tax gap

In posizione funzionale rispetto alla riforma fiscale, poi, l’Atto di indirizzo colloca una riduzione strutturale del tax gap e, più in generale, la lotta all’evasione, che costituiscono, invero, obiettivi indicati dallo stesso PNRR e che dovranno, in generale, contribuire al reperimento delle risorse necessarie per l’attuazione della riforma.

Da questo punto di vista, l’Atto di indirizzo fa riferimento alle azioni dirette a contrastare l’evasione fiscale attraverso l’attività di controllo, la cui efficacia sarà valutata, nel medio periodo, in relazione alla capacità di accertamento degli imponibili generati dall’economia sommersa e, quindi, di riduzione della quota di tax gap.

Al riguardo, si punterà prioritariamente al perseguimento di taluni obiettivi, tra i quali, il potenziamento dell’attività di controllo, migliorandone l’efficacia, attraverso una più accurata selezione preventiva delle posizioni da sottoporre ad accertamento sulla base di specifiche analisi del rischio, l’ottimizzazione del numero dei controlli e delle verifiche fiscali, avuto particolare riguardo alle fattispecie con significativi ed elevati profili di rischio e che presentino una rilevanza in termini sia di proficuità sia di sostenibilità della pretesa tributaria e, infine, una maggiore sostenibilità in giudizio della pretesa erariale riducendo, per l’effetto, il contenzioso fiscale.

Interessante, infine, è la correlazione, indicata dal MEF, tra semplificazione e riduzione del tax gap con la prima indicata come mezzo per la seconda, declinata, in particolare, come miglioramento dell’efficacia dei controlli.

Supporto ai contribuenti che vogliono fare pace con il fisco

Ancora, uno specifico capitolo è dedicato all’efficienza ed efficacia della riscossione e all’attuazione delle misure previste per i contribuenti che intendono regolarizzare la loro posizione con il Fisco. A tal fine, gli obiettivi da perseguire da parte dell’Amministrazione finanziaria sono quelli della riduzione della conflittualità e del supporto ai contribuenti che intendono regolarizzare la loro posizione con il fisco, promuovendo tutte le possibili forme di rateizzazione dei pagamenti delle somme dovute e gli istituti normativamente previsti per la regolarizzazione dei debiti da parte dei contribuenti, compresa l’attuazione delle disposizioni in materia di tregua fiscale introdotte dalla legge di Bilancio 2023 e dalle norme successive; ancora, dovrà essere rafforzata l’efficacia della riscossione mediante ruolo efficientando i costi della riscossione.

Centrale è, poi, la figura del contribuente, al quale dovranno essere assicurate essere assicurate le informazioni e il supporto necessari per conformarsi spontaneamente agli obblighi fiscali, a costi ragionevoli.

La modernizzazione e la digitalizzazione dell’Amministrazione finanziaria, infine, non sono funzionali soltanto alla semplificazione del rapporto Fisco-contribuente ma hanno anche un riflesso sostanziale che lo stesso Atto di indirizzo sembra intercettare; la riduzione del tax gap è, poi, d’altro canto, di primaria importanza laddove si vogliano individuare le risorse per realizzare politiche di riduzione della pressione fiscale e allo stesso tempo il contrasto all’elusione merita una accertamenti più rapidi e più mirati, evitando di mettere sotto la lente del Fisco iniziative economiche private solo per fini di gettito.

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