Incentivi agli investimenti e legge di bilancio 2023: l’analisi dei Commercialisti
- 20 Febbraio 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Il CNDCEC ha pubblicato un documento in data 20 febbraio 2023 dal titolo “Principali incentivi agli investimenti alla luce della legge di bilancio 2023”.
Il documento pubblicato con la Fondazione nazionali dei commercialisti analizza i principali incentivi a supporto degli investimenti attualmente a disposizione delle imprese, esaminandoli in relazione alle principali caratteristiche in termini di intensità di aiuto, requisiti oggettivi e soggettivi, modalità di accesso. L’elaborato, oltre a proporre alcuni esempi operativi, tratta le principali criticità di tali meccanismi di aiuto, a partire dalla possibilità di cumulabilità e dal loro impatto fiscale.
Quanto al “Piano Nazionale Industria 4.0” è stato varato dal Governo nel 2016 e ha introdotto una serie di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività delle imprese e dell’intero tessuto economico. Sono state potenziate e indirizzate in una logica 4.0 tutte le agevolazioni già in essere che si erano rilevate efficaci e, per rispondere pienamente alle esigenze emergenti, ne sono state previste di nuove.
Il documento analizza inoltre:
-il Credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali;
-Il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno e nelle “Zone Economiche Speciali”;
-La “Nuova Sabatini”, misura di sostegno alla realizzazione di investimenti, destinata alla micro, piccole e medie imprese (MPMI) che non si trovino in situazione di difficoltà finanziaria. L’agevolazione ha l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e di sostenere l’acquisto (anche attraverso leasing) di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali;
-Il credito d’imposta per ricerca e sviluppo.
Quanto alla dimensione aziendale, il documento ricorda che:
-le microimprese impiegano meno di 10 occupati e realizzano un fatturato annuo, o presentano un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni;
-le piccole imprese impiegano meno di 50 occupati e realizzano un fatturato annuo, o presentano un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni;
-le medie impiegano meno di 250 occupati e realizzano un fatturato annuo non superiore a 50 milioni, o presentano un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni.
Le imprese che impiegano almeno 250 unità lavorative sono considerate di grande dimensione.
A cura della Redazione