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Interessi passivi: verso il superamento del test del ROL entro apposite franchigie

Interessi Passivi: Verso Il Superamento Del Test Del Rol Entro Apposite Franchigie
Temi centrali della legge delega per la riforma fiscale (legge n. 111/2023) sono la semplificazione del sistema tributario e la razionalizzazione dei tributi. Si tratta di passaggi fondamentali che incontrano la sensibilità di tutti gli operatori che hanno assistito, senza potersi opporre, all’incremento del numero degli adempimenti, che ha di fatto reso il sistema fiscale completamente ingestibile.

Anche la determinazione dell’imponibile fiscale è un’operazione relativamente agevole. Il legislatore nel corso degli anni ha incrementato progressivamente il numero delle variazioni in aumento e le limitazioni alla deducibilità dei componenti negativi di reddito.

Ad esempio, l’art. 96 TUIR prevede il test del ROL che limita a tutt’oggi la deducibilità degli interessi passivi dal reddito d’impresa.

Interessi passivi: disciplina della deducibilità da rivedere

L’ambito di intervento della delega fiscale è previsto dall’art. 6, comma 1, lettera d).

La disposizione citata prevede la “revisione della disciplina della deducibilità degli interessi passivi anche attraverso l’introduzione di apposite franchigie, fermo restando il contrasto dell’erosione della base imponibile realizzata dai gruppi societari transnazionali”.

La delega fiscale intende però tenere conto della necessità di rilanciare le attività produttive in un periodo durante il quale i tassi di interesse sono progressivamente cresciuti considerando anche l’elevato indebitamento.

Dalla relazione di accompagnamento alla legge n. 111/2023 possono essere meglio compresi i prossimi interventi del legislatore fiscale.

Esonero dal test del ROL

L’art. 4, comma 3 della direttiva ATAD (direttiva n. 2016/1164/UE) prevede la possibilità di esonerare dalla limitazione di deducibilità degli interessi passivi le società che non fanno parte di un gruppo societario consolidato ai fini contabili e che, quindi, non possono operare forme di pianificazione fiscale.

Conseguentemente, le società che non fanno parte di un gruppo societario non dovranno più subordinare la deducibilità degli interessi passivi al test del ROL, sia pure entro un’apposita franchigia il cui ammontare dovrà essere stabilito dai decreti di attuazione della delega fiscale.

Si tratterebbe di una semplificazione di non poco conto se si considera che le società di capitali sono oggi obbligate alla compilazione di un apposito quadro ove indicare il ROL di periodo, gli interessi deducibili, gli interessi indeducibili e il ROL riportabile entro il limite di un quinquennio.

In passato, il 30% del ROL non utilizzato era riportabile senza alcun limite temporale. Inoltre, la determinazione dello stesso avveniva esclusivamente sulla base dei dati contabili.

Oggi, invece, il ROL è riportabile per soli cinque anni. Inoltre, il ROL viene determinato esclusivamente sulla base dei dati fiscali.

In realtà, sempre seguendo la direttiva ATAD, l’esonero dal test del ROL dovrebbe essere più ampio in quanto dovrebbero rientrare nel relativo perimetro anche i gruppi societari il cui ammontare complessivo degli interessi passivi non superi 3 milioni di euro.

Quale sarà la misura della franchigia?

Pertanto, entro i nuovi limiti che saranno stabiliti dai decreti delegati, con metodi di calcolo ben più semplici rispetto al test del ROL, la società potrà considerare in deduzione per intero gli interessi passivi dell’anno. La semplificazione, come detto, sarà rilevante in quanto renderà possibile la cancellazione dell’apposito quadro dove evidenziare il computo de ROL e la verifica della capienza degli interessi passivi, al netto di quelli attivi, entro il 30 per cento di esso.

Il problema è quello di comprendere a quale misura i decreti delegati fisseranno l’asticella della franchigia. Se sarà di importo modesto, l’intento di semplificare il sistema tributario sarà completamente vanificato.

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