IRPEF: intervento sul decalage al posto del taglio lineare delle detrazioni?
- 9 Ottobre 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Si avvicina rapidamente la manovra economica del 2024 e mai come quest’anno si è manifestato il problema della carenza di risorse e della necessità di trovare le necessarie coperture.
Una buona parte del provvedimento sarà finanziato con l’incremento del deficit, ma i tecnici del Ministero dell’Economia e delle finanze sono già al lavoro per individuare gli ambiti degli interventi necessari per trovare le risorse necessarie.
Era dunque naturale che l’attenzione si concentrasse sulla “selva” di deduzioni e detrazioni di imposte. Il tema è ricorrente e, anche per esigenze di semplificazione, si ripropone anche quest’anno il tema della necessità di “tagliare” una parte delle detrazioni d’imposta.
L’ipotesi del taglio lineare sembra abbandonata completamente ed allora si sta pensando di intervenire sul meccanismo del “decalage” già oggi in vigore.
Le risorse sono necessarie per accorpare i primi due scaglioni IRPEF al 23%.
Inoltre, il Governo è fermamente intenzionato a confermare il taglio del cuneo fiscale.
Caccia alle risorse
I margini di manovra sono però estremamente limitati ed allora è partita la “caccia” per reperire le risorse disponibili.
In particolare, il Governo sta studiando la possibilità di ridurre alcune delle detrazioni d’imposta per i redditi di importo superiore a 100.000 euro. Il limite attuale è pari a 120.000 euro.
Nel mirino sono finite le spese legate alle assicurazioni, allo sport e alle erogazioni liberali, comprese quelle effettuate in favore dei partiti politici.
La novità non dovrebbe invece riguardare le spese sanitarie, quelle sostenute per la casa, la famiglia e il risparmio energetico per le quali il contribuente potrà fare valere le detrazioni in misura piena senza alcuna riduzione legata all’ammontare del reddito dichiarato.
L’idea di intervenire sul taglio delle detrazioni non è completamente nuova, ma quest’anno le esigenze sono ancor più pressanti a causa delle poche risorse disponibili per la manovra economica del 2024.
L’ipotesi più accreditata, quindi, è quella di intervenire, come detto, sul decalage,
Attualmente la “forbice” che determina la riduzione delle detrazioni di imposta è compresa tra 120.000 e 240.000 euro di reddito. Oltre questo importo alcune delle detrazioni si azzerano completamente.
L’intervento più probabile è, come detto, la riduzione del reddito da 120.000 a 100.000 euro.
L’intervento del legislatore risulta essere allineato con l’osservanza del principio di progressività previsto dalla Carta Costituzionale. D’altra parte, la progressività può essere perseguita anche con la “rimodulazione” delle detrazioni d’imposta.
Deve però osservarsi che se l’intervento normativo fosse limitato al decalage con la riduzione dei limiti di reddito, le finalità di semplificazione verrebbero meno. Tale obiettivo potrà essere conseguito esclusivamente con una drastica riduzione del numero delle detrazioni che si sono “accumulate” nel tempo. Per il momento, però, non si hanno notizie più precise in quanto i numeri dovranno essere quadrati con gli altri interventi che richiedono risorse aggiuntive e che per il momento non risultano ancora completamente definiti.
Per il momento, però, sembra essere escluso un intervento che preveda un “taglio” lineare e non ponderato di deduzioni e detrazioni di imposta. L’intervento sul decalage è quello più probabile con ulteriori margini di modifica sui limiti di reddito.