Il sistema fiscale internazionale sta vivendo una fase di cambiamento, ispirata soprattutto dalla necessità di adeguamento alle evoluzioni del quadro economico globale e alla digitalizzazione dell’economia nonché dalle esigenze di contrasto della competizione fiscale tra Stati e dell’erosione delle basi imponibili. In tale contesto, assume particolare rilevanza la riforma su “due Pilastri”, elaborata in ambito OCSE sotto la spinta del G20.
Il Pillar 1 prevede la riallocazione in favore delle giurisdizioni di mercato di una parte degli extra-profitti delle imprese multinazionali più grandi e profittevoli, incluse quelle digitali (cd. Amount A). L’Inclusive Framework sta lavorando alla finalizzazione della Convenzione Multilaterale che dovrà assicurare un’ampia implementazione delle nuove regole a livello globale. Una bozza di tale Convenzione è stata pubblicata dall’OCSE e l’obiettivo è di arrivare alla firma quanto prima, per poi avviare le procedure di ratifica dei singoli Stati. Parte del Pillar 1 è anche un meccanismo di semplificazione delle regole di transfer pricing connesse alle attività di marketing e distribuzione (cd. Amount B).
Il Pillar 2 mira ad assicurare condizioni di equa concorrenza tra grandi imprese multinazionali, attraverso l’introduzione di meccanismi coordinati volti a garantire una tassazione minima del 15% in ognuna delle giurisdizioni in cui esse operano (cd. regole GloBE). L’attuazione di tale Pilastro si trova a uno stadio più avanzato. In ambito OCSE sono state approvate le cd. Model Rules e il relativo Commentario, nonché più di recente due pacchetti di linee guida amministrative, il modello di dichiarazione standardizzata (GloBE Information Return) e un documento sui meccanismi di semplificazione (cd. “Safe Harbour”). Attualmente, è in corso di definizione un sistema di “peer review” per la verifica a livello multilaterale della corretta implementazione delle regole GloBE da parte delle singole giurisdizioni. In prospettiva, saranno elaborati meccanismi per la prevenzione e risoluzione delle controversie, nonché ulteriori linee guida che chiariranno aspetti di interpretazione e applicazione delle regole GloBE. La diffusione globale di queste regole comuni consentirà di ridurre gli incentivi allo spostamento di profitti verso giurisdizioni a bassa fiscalità.
Il recepimento del Pillar 2 nei vari ordinamenti è attualmente in corso e si prevede che almeno 55 giurisdizioni applicheranno le regole GloBE a partire dal 2025. Alcuni Paesi (Corea del Sud, Giappone e Regno Unito) hanno già perfezionato il proprio iter legislativo.
Parte del Pillar 2 è anche la cd. “Subject to Tax Rule”, finalizzata ad assicurare, nell’ambito dell’applicazione die trattati fiscali, una tassazione minima del 9% dei pagamenti intra-gruppo qualora il beneficiario di interessi, royalties e pagamenti per altri servizi sconti nel Paese di residenza una tassazione inferiore a tale soglia. L’attuazione di tale regola, che riveste grande importanza per i Paesi in via di sviluppo, avverrà attraverso uno strumento giuridico multilaterale ovvero mediante la modifica dei trattati fiscali bilaterali con i Paesi in via di sviluppo che ne faranno richiesta.
Le previsioni della delega fiscale e dei decreti attuativi
Lo schema di decreto legislativo delegato è stato elaborato in aderenza alla direttiva e tenendo conto dei documenti pubblicati dall’OCSE successivamente all’adozione della direttiva stessa. Il recepimento di ulteriori disposizioni derivanti dagli sviluppi internazionali potrà avvenire attraverso decreti ministeriali e, in ogni caso, l’interpretazione e l’applicazione della normativa italiana di recepimento saranno orientate al rispetto di quanto concordato a livello internazionale.
Parallelamente al recepimento della direttiva sulla tassazione minima globale, l’attuazione della legge delega fiscale interverrà su altre disposizioni di fiscalità internazionale del nostro ordinamento.
In particolare, saranno aggiornati i criteri rilevanti ai fini della residenza fiscale delle persone fisiche e giuridiche, anche per superare le criticità emerse nell’applicazione delle disposizioni attuali nonché tenendo conto degli sviluppi internazionali nonché delle Convenzioni per evitare le doppie imposizioni.
In secondo luogo, saranno apportate modifiche al regime delle società controllate estere, specialmente con l’obiettivo di semplificazione dei meccanismi applicativi e di coordinamento con le nuove regole del Pillar 2.
Sarà inoltre affrontato il tema delle agevolazioni fiscali, incluse relative al trasferimento in Italia di persone qualificate e di attività economiche, anche nell’ottica di assicurarne la conformità alla disciplina europea sugli aiuti di Stato e al quadro internazionale sulla concorrenza fiscale non dannosa.
In tale contesto, la Commissione europea ha di recente presentato tre proposte di direttiva che muovono dai temi affrontati nella riforma su due Pilastri e aprono a ulteriori sviluppi.
Nel complesso, tali evoluzioni potranno generare rilevanti modifiche delle regole fiscali internazionali ed europee sulla tassazione delle imprese multinazionali, cui potranno seguire sviluppi sul piano del coordinamento internazionale per l’amministrazione delle nuove regole comuni.
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