L’estensione del reverse charge e l’intenzione (sottesa) di prorogare anche lo split payment

L’art. 4 del D.L. n. 124/2019 (il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020) contiene non solo misure di contrasto a fenomeni evasivi in materia di “ritenute e compensazioni in appalti e subappalti” ma, come recita espressamente la rubrica normativa, anche misure che, in materia di IVA, prevedono la “estensione del reverse charge per il contrasto dell’illecita somministrazione di manodopera”.

In merito al primo blocco (quello sulle ritenute) – per via dell’eccesso di complicazioni – è pressoché unanime lo scudo di critiche sollevate in audizione al collegato e alla manovra 2020 al punto che dapprima il ministro Gualtieri, nell’audizione del 6 novembre, e, a ruota, anche il direttore Maggiore dell’Agenzia delle Entrate, in quella del giorno 7, avrebbero “aperto” all’ipotesi di “circoscrivere in maniera più mirata quelle situazioni che vale la pena di togliere o eliminare” in modo “da lasciare respiro alle aziende che operano in modo regolare sul mercato”.

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