Lettera dei commercialisti al Mef: scadenza del 16 marzo da rinviare subito
- 12 Marzo 2020
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Il presidente Massimo?Miani scrive a Roberto Gualtieri: operatività a rischio per l’80% degli studi professionali
di Giuseppe Latour
(Imagoeconomica)
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Gli studi non possono garantire, per la quasi totalità, l’operatività dei loro servizi. Per questo bisogna sospendere immediatamente tutti gli adempimenti e i versamenti in scadenza il 16 marzo prossimo. L’appello arriva dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani che, dopo avere già chiesto il rinvio nei giorni scorsi, torna a sollecitare il Governo con una lettera al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
Operatività a rischio
«Sulla base delle segnalazioni che riceviamo, riteniamo che almeno l’80% dei nostri studi professionali non sia in grado di garantire, in questi giorni, l’operatività». Parte da qui la lettera inviata al ministro da Massimo Miani.
«Non possiamo non sottolineare – scrive Miani – come l’estensione a tutto il territorio nazionale delle pesanti limitazioni agli spostamenti e delle prescrizioni per evitare la diffusione del contagio anche in relazione ad attività, come quelle professionali, che devono comunque garantire i loro servizi, stanno mettendo in ginocchio gli studi dei commercialisti e i loro centri di elaborazione dati per l’impossibilità in moltissimi casi di attivare, in così breve tempo, lo smart working con i propri dipendenti e collaboratori e la condivisione dell’uso dei software gestionali presso le loro abitazioni».
Il disagio dei dipendenti
Miani sottolinea anche «la situazione di estremo disagio di dipendenti e collaboratori degli studi che si trovano, a differenza di altri lavoratori, costretti a raggiungere il proprio posto di lavoro, cosa che sta generando grande tensione». Almeno l’80% degli studi professionali – aggiunge – «non è in grado di garantire, in questi giorni, l’operatività come richiesto dalle misure previste dai recenti decreti tra cui, a titolo esemplificativo, il rispetto della distanza minima di un metro tra le presone nei luoghi di lavoro».
Nuova richiesta di sospensione
Miani ribadisce dunque la richiesta più volte avanzata in questi giorni «di una sospensione generalizzata per tutto il territorio nazionale e per tutti i contribuenti dei versamenti e degli adempimenti in scadenza, anche per le ulteriori difficoltà che deriverebbero da eventuali novità normative che prevedano modalità di adempimento diversificate e più complesse da gestire».