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L’evasione fiscale si combatte soprattutto in via preventiva

L’evasione Fiscale Si Combatte Soprattutto In Via Preventiva

“Ci sarà pure un giudice a Berlino”; quello che è certo è che in materia fiscale nel nostro Paese un ruolo fondamentale di impulso e di monitoraggio è interpretato dalla Corte dei Conti che, in una interessantissima audizione parlamentare, ha posto in evidenza una serie di utili riflessioni.

Quali sono le principali evidenze ? Il modello di funzionamento al quale si è ispirato il sistema informativo fiscale è stato, osserva la Magistratura contabile, fino ad oggi essenzialmente finalizzato alle esigenze di controllo dell’amministrazione; ci si è invece ben poco preoccupati di semplificare l’adempimento dei contribuenti, indotti quasi sempre a ricorrere all’assistenza professionale e informatica offerta dal mercato.

E’ questa una delle cause dei livelli di tax compliance, e sulla contestuale persistenza di omissioni e dimenticanze del contribuente in una sostanziale assenza della pubblica amministrazione proprio nella fase dell’adempimento fiscale, uno dei momenti fondamentali del rapporto tra il cittadino e le pubbliche istituzioni specie in presenza di una legislazione tributaria complessa come quella del nostro Paese .

È ormai un dato acquisito in ambito internazionale il fatto che la facilità di adempiere svolge un ruolo cruciale nella tax compliance; occorre cioè spiegare ai contribuenti in modo molto chiaro quanto si richiede rendendo al contempo facile la modalità di assolvimento.

La Corte dei Conti porta ad esempionegativo” il recente pagamento dell’IMU, imposta per cui per calcolare gli importi dovuti in ragione delle diverse tipologie e situazioni e per compilare il relativo modello di versamento unificato F24 i contribuenti non hanno potuto fruire di alcuna applicazione informatica approntata dall’amministrazione finanziaria ed hanno soltanto potuto fare ricorso a procedure rese disponibili sui siti webdi associazioni e organi di informazione specializzati in materia fiscale.

Ma quali sono i dati sull’evasione fiscale?

La Corte dei Conti riporta recenti approfondimenti effettuati dall’Agenzia delle Entrate, per cui nel solo settore dell’IVA e dell’IRAP la quota di evasione/erosione, dopo aver raggiunto punte prossime al 40% fino alla metà degli anni ‘90, 10 anni dopo si attesterebbe al di sotto del 30%. Ci si riferisce al c.d. gapIVA, che identifica la differenza fra il gettito potenziale dell’imposta (quello conseguibile in assenza di evasione ed erosione) e il gettito effettivo (quello effettivamente incassato dall’erario).

Un’ulteriore osservazione dell’Agenzia delle Entrate che merita di essere sottolineata attiene alla distribuzione dell’evasione per aree geografiche e per settori economici. A livello territoriale, il Sud e le Isole si presentano come le aree ove in termini percentuali è maggiore l’evasione (40,1% per l’IVA e 29,4% per l’IRAP), a fronte di una percentuale pressoché dimezzata nel Nord del Paese.

Le differenze si invertono se, invece, si guarda ai valori assoluti: la maggior parte dell’evasione si concentra nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est, nelle quali si realizza la quota più rilevante del volume d’affari e del reddito.

La distribuzione per settori economici conferma, a sua volta, l’elevata propensione ad evadere in Agricoltura e nel Terziario privato, con un tasso compreso fra 3 e 5 volte quello calcolato per l’Industria in senso stretto.

Con riferimento alle dimensioni complessive dell’evasione fiscale, va tenuto conto che le valutazioni cui perviene l’Agenzia delle Entrate si riferiscono a tributi che costituiscono soltanto un segmento del nostro sistema tributario e che forniscono un gettito di poco superiore ai 150 miliardi di euro complessivi, restando escluse da tali valutazioni l’intero settore delle imposte sul reddito, le altre imposte sugli affari e il settore dei contributi previdenziali, che presentano con ogni probabilità tassi di evasione non molto dissimili da quelli rilevati per l’IVA e l’IRAP.

Tali dimensioni collocano l’Italia ai primi posti quanto a peggiore performance(alle spalle di Turchia e Messico), nell’analisi effettuata dall’OCSE tra i paesi che adottano la VAT.

Quali sono poi le modalità attraverso cui si realizza l’evasione?

Molteplici sono le vie; la Corte dei Conti evidenzia come l’occultamento di ricavi e compensi e l’indebita deduzione di costi sono i fenomeni certamente più diffusi. Non mancano inoltre, anche attraverso la anomala utilizzazione dello schermo societario (societàcartiere, esterovestizioni, etc.), comportamenti esplicitamente fraudolenti, tra i quali particolare gravità e diffusione continuano a presentare l’utilizzazione di fatture ed altri documenti falsi.

Pure ampiamente diffusi sono gli occultamenti totali o parziali di canoni di locazione immobiliare, segnatamente con riferimento alle locazioni turistiche e di più breve durata.

Lo scenario, quindi, mostra una situazione di forte squilibrio nel prelievo fiscale ad ingiusto vantaggio di coloro che hanno la concreta possibilità di autodeterminare la base imponibile dichiarata.

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