Manovra, il governo rinvia le rate fiscali e trova 3 miliardi per il 2020

Tutta l’architettura pensata fin qui poggiava poi su 7 miliardi di incassi aggiuntivi da lotta all’evasione che hanno acceso i dubbi di tutti gli osservatori indipendenti, da Bankitalia all’Ufficio parlamentare di bilancio. I?tre miliardi di incassi “prorogati”, allora, risolvono una grossa parte dei problemi e arriveranno come balsamo sulle tensioni della maggioranza in vista del consiglio dei ministri slittato ieri proprio per le difficoltà di far quadrare i conti.

Il decreto fiscale diventa così il vero e proprio pilastro per le coperture. Oltre ai tre miliardi della proroga, le norme all’esame questa sera della riunione del governo porteranno oltre un miliardo con l’aumento delle accise sui carburanti.

Un altro miliardo abbondante sarà assicurato dall’intervento sulle compensazioni fiscali e contributive, con l’obbligo di passare dalla dichiarazione prima di sfruttarle. Allo sforzo corale partecipano poi i giochi, dove viene riscritta la «tassa sulla fortuna» applicata per scaglioni di vincita.

I?fortunatissimi che riusciranno a vincere più di 10 milioni dovranno girarne un quarto allo Stato, ma anche per gli altri il conto sarà importante:?da 50mila a 10 milioni si pagherà il 23%, e poi si scenderà per scaglioni fino al 15% chiesto a chi vince da 500 a 1.000 euro. Il nuovo sistema progressivo sostituisce l’aliquota unica del 12% chiesta finora su Gratta &?Vinci, Slot Machine e SuperEnalotto, mentre per l’antico gioco del lotto lo Stato si era accontentato dell’8%.

Sempre dal decreto fiscale i saldi riceveranno la conferma dei 600 milioni attesi dalla Digital Tax. Il nuovo provvedimento attua le norme della legge di bilancio dello scorso anno, e fissa di conseguenza il meccanismo auto-applicativo anticipato dal Sole 24 Ore la scorsa settimana:?il pagamento dovrà avvenire entro il 16 marzo di ogni anno, mentre la dichiarazione dovrà essere presentata entro il 30 giugno. Nel decreto trova poi spazio il rifinanziamento del fondo di garanzia per le Pmi e il rinnovo della dote per le fusioni dei Comuni.

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