Il termine ultimo per la trasmissione delle dichiarazioni, che ricordiamo essere unicamente telematica, è fissato nel 30 aprile prossimo.
Quadro VP: istruzioni per la compilazione
La compilazione del quadro VP è meramente facoltativa, essendo possibile, in alternativa, presentare la Li.Pe. del quarto trimestre mediante l’apposito modello; il contribuente che sceglie di compilare il quadro VP in luogo della presentazione della Li.Pe. del quarto trimestre è tenuto a presentare la dichiarazione annuale, come già ricordato, entro il 29 febbraio, ossia entro lo stesso termine previsto per la presentazione della comunicazione (autonoma).
Le istruzioni per la compilazione della dichiarazione, esplicitamente ricordano che il quadro VP non può essere compilato qualora la dichiarazione sia presentata oltre il termine del 29 febbraio. Verrebbe infatti meno, in caso di invio successivo, la funzione informativa dei dati riassuntivi da trasmettere, secondo le norme comunitarie armonizzate, entro due mesi dal termine del periodo di imposta.
Sempre per citare le istruzioni, poi, qualora il contribuente intenda inviare, integrare o correggere i dati omessi, incompleti o errati occorre compilare:
– il quadro VP, se la dichiarazione è presentata entro febbraio (in tal caso, non va compilato il quadro VH o il quadro VV in assenza di dati da inviare, integrare o correggere relativamente ai trimestri precedenti al quarto);
– il quadro VH (o VV), se la dichiarazione è presentata oltre febbraio.
In linea generale, per le modalità di compilazione del quadro e per l’individuazione dei dati da indicare nei righi che lo compongono si fa espresso rinvio alle istruzioni per la compilazione del modello di comunicazione liquidazioni periodiche IVA, a parte la compilazione dei campi 4 e 5 del rigo VP1. Non a caso il quadro VP della Li.Pe. è esattamente lo stesso quadro che troviamo in dichiarazione annuale; si tenga conto che la compilazione di più moduli a causa della presenza di più quadri VP (situazione normale per i contribuenti che liquidano l’IVA mensilmente) non modifica il numero di moduli di cui si compone la dichiarazione (da indicare sul frontespizio).
Il quadro VP rigo per rigo
In sintesi, per ricordare sommariamente gli elementi del quadro VP:
– il rigo VP2 è dedicato al “Totale operazioni attive”;
– nel rigo VP3 trova collocazione il “Totale operazioni passive”;
– al rigo VP4 si indica la “IVA esigibile”, ovvero quella a debito relativa alle operazioni effettuate nel periodo di riferimento, per le quali si è verificata l’esigibilità, ovvero relativa ad operazioni effettuate in precedenza per le quali l’imposta è diventata esigibile nello stesso periodo, annotate nel registro delle fatture emesse ovvero dei corrispettivi o comunque soggette a registrazione;
– al rigo VP5, di contro, va la “IVA detratta”, ovvero quella relativa agli acquisti registrati per i quali viene esercitato il diritto alla detrazione per il periodo di riferimento;
– il rigo VP6 è destinato per evidenziare l’IVA dovuta o a credito;
– nel rigo VP7 si riporta il debito del periodo precedente non superiore 25,82 euro (attenzione alle modifiche operanti dal 2024 sul punto);
– nel rigo VP8 ci va invece il credito del periodo precedente, risultante dalla liquidazione precedente dello stesso anno solare (senza considerare i crediti chiesti a rimborso o in compensazione mediante presentazione del modello IVA TR);
– nel rigo VP9, il credito da riportare è quello dell’anno precedente: va indicato l’ammontare del credito IVA compensabile, che viene portato in detrazione nella liquidazione del periodo, risultante dalla dichiarazione annuale dell’anno precedente, al netto della quota già portata in detrazione nelle liquidazioni dei periodi precedenti dello stesso anno solare.
– nel rigo VP10, laddove esistano, si indicano i “Versamenti auto UE”, relativi all’imposta dovuta per la prima cessione interna di autoveicoli in precedenza oggetto di acquisto intracomunitario;
– nel rigo VP11, laddove esistano, si indicano i “Crediti d’imposta” utilizzati nel periodo di riferimento a scomputo del versamento, esclusi quelli la cui compensazione avviene direttamente nel modello F24;
– il rigo VP12 è quello destinato ad accogliere gli “Interessi dovuti per liquidazioni trimestrali”;
– il rigo VP13 è quello dove viene gestito l’”Acconto dovuto”;
– il rigo VP14, infine, è quello relativo alla “IVA da versare o a credito”.
Per quanto riguarda, invece, la compilazione dei campi 4 e 5 del rigo VP1 si precisa che:
– la casella del campo 4 deve essere barrata se i dati indicati nel quadro si riferiscono alla liquidazione dell’IVA per l’intero gruppo;
– il campo 5 deve essere compilato esclusivamente nei casi di operazioni straordinarie ovvero trasformazioni sostanziali soggettive avvenute nel corso dell’anno indicando la partita IVA del soggetto trasformato (società incorporata, scissa, soggetto conferente o cedente l’azienda, etc.) nel modulo (o nei moduli) utilizzato per indicare i dati relativi all’attività da quest’ultimo svolta.
Modello IVA entro il 29 febbraio: quando conviene
Per concludere, ci si chiede l’opportunità o la convenienza di trasmettere i dati del quarto trimestre unitamente alla dichiarazione annuale. Anche per bilanciare il rapporto tra costi e benefici.
Tra i benefici certamente vi è il vantaggio di evitare una trasmissione telematica: con un unico flusso si gestiscono, nella sostanza, due adempimenti.
Tuttavia, non si può trascurare la netta anticipazione dei termini (fino a due mesi), che può costringere contribuenti e professionisti ad affrettare i tempi di predisposizione della dichiarazione annuale.
E un conto è gestire una Li.pe. trimestrale, cosa diversa è effettuare tutti i controlli propedeutici alla predisposizione di una dichiarazione corretta, anche in relazione alle liquidazioni periodiche: si pensi, per dire, alla verifica di tutte le Li.Pe. presentate, al fine di comprendere l’obbligo di compilazione del quadro VH, o al controllo dei vari versamenti e al monitoraggio di eventuali omessi versamenti.
Vero è che, in taluni casi (e ci si riferisce in particolare ai soggetti che chiudono il 2023 a credito), è opportuno accelerare la presentazione della dichiarazione, ma nell’organizzazione dell’adempimento la sensazione è che, quantomeno negli studi professionali, possa essere preferito il vantaggio di sfruttare i mesi a disposizione, rispetto a quello di evitare una trasmissione telematica in più.