Nuovo Patent box: la “titolarità giuridica” del bene immateriale estende l’accesso all’opzione
- 17 Marzo 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
La disciplina agevolativa del nuovo Patent box si sostanzia nel riconoscimento di una deduzione maggiorata al 110% dei costi sostenuti per attività di ricerca e sviluppo quando finalizzate alla creazione, sviluppo e mantenimento di specifici beni immateriali da utilizzare nello svolgimento della propria attività di impresa.
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Tra questi, di particolare interesse l’attenzione rivolta verso la giusta declinazione dei requisiti soggettivi previsti ai fini dell’accesso alla disciplina di favore, segnatamente rispetto alla definizione della figura del c.d. “Investitore” (Cfr. romanino xviii), inteso come quel soggetto titolare del diritto allo sfruttamento economico dei beni immateriali agevolabili, il quale realizza gli investimenti in attività rilevanti nell’ambito della sua attività d’impresa che sostiene i relativi costi, assumendo i rischi e avvalendosi degli eventuali risultati.
Apertura delle Entrate sulla figura dell’Investitore
Ebbene, l’inserimento all’interno della definizione di Investitore di un inciso di tale portata non può che rappresentare una apertura da parte dell’Agenzia delle Entrate mirata ad allargare l’ambito soggettivo di applicazione della disciplina in argomento.
Difatti – posto che la normativa primaria consente indistintamente a tutti i soggetti titolari del reddito d’impresa di accedere all’agevolazione a condizione che vi sia un effettivo svolgimento di un’attività economica nell’ambito della quale venga esercitata un’attività di ricerca che si sostanzia nello sviluppo, manutenzione, protezione e accrescimento di uno specifico bene immateriale agevolabile – la previsione che non risulti determinante, ai fini dell’esercizio dell’opzione, la detenzione della “titolarità giuridica” (fermo restando, in ogni caso, il diritto allo sfruttamento economico) del bene oggetto di agevolazione, dovrebbe consentire di dare rilevanza a tutti i costi sostenuti per attività di ricerca e sviluppo su intangible utilizzati per lo svolgimento dell’attività di impresa, indipendentemente dal “fatto o dall’atto giuridico” dal quale deriva l’acquisto in capo al soggetto beneficiario.
Cosa rientra nel perimetro del nuovo Patent box?
Sulla base di quanto fin qui esplicitato, pertanto, si considerano inclusi all’interno del perimetro agevolativo del nuovo Patent box anche i costi sostenuti per attività rilevanti sui beni immateriali detenuti in licenza d’uso e/o in eventuale sub-licenza, ovvero in comodato sui quali il potenziale beneficiario abbia in ogni caso il diritto di sfruttamento economico sul bene stesso.
Rileva il sostenimento dei costi
Tale previsione – seppur introdotta in via “integrata” – non può che essere salutata con favore in quanto coerentemente in linea rispetto alla ratio normativa che la disciplina agevolativa intende perseguire. A questo specifico riguardo, difatti, non vi è dubbio che la condizione rilevante ai fini della fruizione del beneficio agevolativo sia legata esclusivamente al sostenimento di costi per lo svolgimento di attività rilevanti su beni immateriali, indipendentemente dalla circostanza che il contribuente “possieda” – o meno – l’intangible che riconosce l’accesso all’opzione.
In difetto di tale precisazione, difatti, il beneficio non sarebbe spettato ad alcun soggetto: al licenziante in assenza delle attività rilevanti riferite all’accrescimento del bene immateriale agevolabile e al licenziatario in mancanza del titolo giuridico di possesso sul bene immateriale oggetto di investimento ed utilizzato ai fini della propria attività di impresa.
Via libera, dunque, all’individuazione degli investimenti (effettuati o da effettuarsi) che interessano beni immateriali detenuti a qualsiasi titolo da parte di un contribuente, sui quali vi sia un diritto allo sfruttamento economico esclusivo degli stessi.
Tale apertura permette di spostare l’attenzione sulla vera “premialità” che la norma intende sostenere, ovverosia quella di incoraggiare investimenti in attività di ricerca e sviluppo a favore di tutti quei soggetti che, indipendentemente dal titolo giuridico, conducono attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione ed all’accrescimento di specifici beni immateriali funzionali allo svolgimento della propria attività di impresa