Sarà rivista e corretta la “tassa piatta” al 15% per le partite Iva fino a 65mila euro: il governo sta studiando la reintroduzione di paletti per frenare la corsa al regime forfettario
di Marco Mobili e Giovanni Parente
Partite Iva, tutti i chiarimenti sulle pagelle fiscali
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La flat tax al 15% per le partite Iva fino a 65mila euro sarà rivista e corretta in chiave antielusione. Allo studio la possibilità di reintrodurre vincoli e paletti per frenare la corsa al regime forfettario che potrebbe aver attratto, tra le diverse modalità d’ingresso, già tra 1,7 e 2 milioni di autonomi, professionisti e piccoli imprenditori. Il Governo sta vagliando, infatti, una serie di opzioni in modo da riportare il meccanismo agevolato nel suo alveo iniziale, ossia come regime dedicato alle piccole o piccolissime partite Iva nella fase iniziale della propria attività.
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Una vera e propria marcia indietro rispetto all’estensione operata dalla legge di Bilancio dello scorso anno e fortemente voluta dalla Lega che, proprio partendo dalle partite Iva, aveva immaginato un percorso finalizzato a introdurre la flat tax per tutti i contribuenti. Un dietrofront che coinvolgerà anche il forfettone del 20% per chi ha ricavi o compensi fino a 100mila euro: regime che, stando a quanto affermato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel corso di «Piazza pulita» giovedì 3 ottobre, non entrerà mai in vigore.
Il confronto, invece, sulla flat tax fino a 65mila euro è aperto. Come sottolineato sempre dal titolare di via XX Settembre, «cambiare il regime fiscale ad anno in corso è una cosa complicata» ma «nella maggioranza discuteremo» anche su questo regime. I tecnici stanno studiando la possibilità di introdurre nuovi limiti per evitare comportamenti elusivi finalizzati a entrare o uscire dal regime agevolato come una sorta di “porta girevole”. Di certo al momento c’è la bocciatura da parte di Bruxelles in riferimento all’ipotesi iniziale di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari. Il regime fino a 65mila euro è stato autorizzato lo scorso dalla Commissione Ue sulla base della vecchia deroga con cui era stato dato il via libera al regime dei minimi. E, in quanto contribuenti “minori” o comunque di ridotte dimensioni, non possono essere gravati di ulteriori adempimenti tributari.
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