La bozza della dichiarazione IVA e il servizio di pagamento sono messi a disposizione anche dei soggetti passivi che non hanno provveduto a integrare e convalidare i registri IVA precompilati durante l’anno.
I soggetti passivi, direttamente o tramite intermediario delegato, possono accedere alla bozza della dichiarazione IVA utilizzando le funzionalità disponibili all’interno della sezione dedicata del portale “Fatture e Corrispettivi”.
Chi può visualizzare e inviare la precompilata IVA
Il servizio che consente di visualizzare il modello di dichiarazione IVA 2024 precompilato dall’Agenzia delle Entrate, per poi modificarlo/integrarlo e inviarlo, è rivolto ai soggetti passivi IVA residenti e stabiliti in Italia:
a) che effettuano le liquidazioni trimestrali dell’IVA:
b) per i quali, nell’anno di riferimento, è stato dichiarato il fallimento o la liquidazione coatta amministrativa;
c) che applicano specifici metodi di determinazione dell’IVA ammessa in detrazione, come i produttori agricoli o coloro che svolgono le attività agricole connesse, le aziende di agriturismo o le associazioni operanti in agricoltura o le aziende di enoturismo o quelle oleoturistiche.
Chi è escluso dalla precompilata IVA
Sono, invece, escluse dal servizio alcune categorie di soggetti passivi specificamente individuate:
– i soggetti che erogano prestazioni sanitarie.
Come integrare la bozza di dichiarazione IVA
Ai fini dell’integrazione della bozza di dichiarazione IVA è necessario, anzitutto, selezionare la funzione “Accedi alla tua dichiarazione”, in modo da visualizzare la bozza stessa.
Dopodiché, è possibile accedere ai singoli quadri della dichiarazione modificando i vari campi, ad esclusione di quelli oggetti di calcolo che sono rideterminati in modo automatico in funzione della modifica apportata.
La bozza può essere integrata, tra l’altro, nel caso in cui soggetti passivi non abbiano provveduto a integrare e convalidare i registri IVA precompilati durante l’anno.
Per esempio
Un’ulteriore integrazione è relativa al rigo VF29, ove deve essere ripartito il totale degli acquisti e delle importazioni indicati nel rigo VF25 a seconda della categoria del bene o servizio (beni ammortizzabili, beni strumentali non ammortizzabili, beni destinati alla rivendita ovvero alla produzione di beni o servizi e altri acquisti e importazioni).
Allo stesso modo, se l’integrazione non è avvenuta in sede di bozza dei registri IVA, devono essere modificati anche i righi da VF1 a VF13 e il rigo VF21, qualora gli acquisti e le importazioni siano relativi a beni/servizi con imposta, in tutto o in parte, indetraibile; anche l’informazione relativa alla percentuale di detrazione, infatti, non è presente nelle fonti utilizzate dall’Agenzia delle Entrate, per cui nella bozza del registro degli acquisti viene proposta una percentuale pari al 100%.
Il quadro VJ deve essere integrato dal soggetto passivo se, per le fatture ricevute in relazione ad operazioni soggette a reverse charge, il cessionario/committente non ha trasmesso al Sistema di Interscambio i TipiDocumento TD16, TD17 e TD18, ma ha provveduto all’integrazione manuale in sede di compilazione dei registri IVA delle fatture emesse e degli acquisti.
Come inviare la dichiarazione e pagare l’IVA dovuta
Dopo avere visualizzato ed eventualmente integrato la bozza della dichiarazione IVA è possibile trasmetterla all’Agenzia delle Entrate mediante l’apposita funzionalità presente nella sezione dedicata del portale “Fatture e Corrispettivi”.
Successivamente, è possibile presentare la dichiarazione correttiva o integrativa, visualizzandola nella sezione “Le tua dichiarazioni IVA 2024 inviate”.
Ai fini del pagamento dell’imposta dovuta, nella sezione “I tuoi versamenti”, il sistema propone la data di versamento e il soggetto passivo può stabilire il numero di rate.
Il pagamento può essere effettuato direttamente nella stessa sezione, inserendo il proprio codice IBAN, oppure attraverso il download del modello F24 da utilizzare per il versamento.