L’inasprimento delle sanzioni penali, che costituisce uno dei tasselli della strategia messa in campo dal Governo per il contrasto dell’evasione fiscale (insieme alla lotta alle frodi sull’IVA e sulle accise, all’incentivo dell’uso dei pagamenti elettronici e alla “stretta” sulle compensazioni) trova il suo assetto definitivo con le modifiche apportate dalla Camera dei deputati al decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 (D.L. n. 124/2019).
Rispetto al testo approvato dal Governo, le novità di rilievo sono le seguenti:
– vengono ridotti gli aumenti di pena previsti per i reati non fraudolenti: dichiarazione infedele e dichiarazione omessa (rispettivamente, articoli 4 e 5, D.Lgs. n. 74/2000);
– le soglie di punibilità per i delitti di omesso versamento di ritenute e di omesso versamento dell’IVA (rispettivamente, articoli 10-bis e 10-ter, D.Lgs. n. 74/2000), che il decreto aveva diminuito, vengono riportate alla misura previgente al D.L. n. 124/2019;