Residenza delle persone fisiche: le prime indicazioni della Cassazione sono in linea con la riforma fiscale?

Sulla riforma dei criteri fissati dall’art. 2, comma 2, TUIR per la determinazione della residenza delle persone fisiche ai fini delle imposte sui redditi, si è pronunciata, attraverso diverse sentenze depositate a luglio, la Cassazione, chiarendo che i nuovi criteri di collegamento si applicano dal 1° gennaio 2024. Ma dalle decisioni della Cassazione si può trarre anche una seconda (condivisibile) indicazione: la Corte conferma a contrario che il previgente criterio della “sede principale degli affari e interessi”, applicabile alle fattispecie antecedenti il 2024, non consente di attribuire un ruolo prioritario alle relazioni affettive e familiari rispetto agli interessi di carattere economico e patrimoniale della persona, che risultano più oggettivamente riconoscibili dai terzi. La Suprema Corte è in linea con quanto stabilisce il decreto attuativo della delega sulla fiscalità internazionale?

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