Riforma dell’IRPEF: come cambieranno le detrazioni per oneri e spese
- 21 Ottobre 2023
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
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Il decreto attuativo, in bozza, infatti, oltre a ridurre a tre le aliquote e gli scaglioni (però, almeno nelle intenzioni iniziali del Legislatore della riforma, solo per il 2024), rivede anche il sistema delle detrazioni d’imposta sempre per lo stesso periodo d’imposta.
In particolare, per compensare l’appiattimento della curva delle aliquote, garantendo il massimo effetto sulle categorie di contribuenti con redditi bassi, si punta a ridurre l’impatto delle detrazioni per quelli con reddito medio-alto.
Infatti, viene previsto un abbattimento pari a 260 euro per alcune tipologie di detrazioni per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro.
Proviamo ad approfondire la novità non prima di aver descritto brevemente l’attuale disciplina che già prevede alcuni abbattimenti per i redditi medio-alti (superiori a 120.000 euro).
Rimodulazione delle detrazioni attualmente in vigore
A decorrere dal 2020, sono state introdotte alcune limitazioni alle detrazioni d’imposta per i contribuenti con redditi elevati.
In particolare, è stato previsto che le detrazioni per spese ai fini IRPEF spettano:
– nell’intero importo qualora il reddito complessivo non ecceda 120.000 euro;
– per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo sia superiore a 120.000 euro.
Nota bene Il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze. |
Non tutte le tipologie di spese detraibili sono interessate dai predetti limiti.
Infatti, il Legislatore ha ritenuto meritevoli di tutela alcune spese a carattere “sociale”: si tratta degli interessi passivi sui mutui e delle spese sanitarie. Per queste spese, dunque, la detrazione compete nell’intero importo, a prescindere dall’ammontare del reddito complessivo.
Le novità della riforma fiscale
In questo contesto normativo, il decreto delegato interviene con importanti novità.
Dovrebbe arrivare, infatti, un’importante revisione delle detrazioni fiscali con l’intento di favorire i contribuenti con redditi medio-bassi e penalizzare quelli con redditi medio-alti.
Più precisamente, per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda, spettante per il 2024, in relazione a determinati oneri dovrebbe essere diminuita di un importo pari a 260 euro.
Quali sono le spese detraibili interessate dal taglio?
Le spese detraibili interessate dal taglio dovrebbero essere:
– gli oneri la cui detraibilità è fissata nella misura del 19% sia ai sensi del TUIR che di qualsiasi altra norma;
– le erogazioni liberali a favore delle ONLUS, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche;
– le erogazioni liberali a favore dei partiti politici;
– le erogazioni liberali a favore degli enti del Terzo settore;
– i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.
Anche in questo caso, il reddito complessivo andrà assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.
Alla luce di quanto riportato nella bozza, la norma in vigore nel 2024, rispetto a quanto previsto fino ad oggi, contiene alcune significative novità, non solo in relazione ai limiti di reddito “non penalizzati” ma anche relativamente alle detrazioni revisionate e al taglio delle stesse.
Infatti, mentre la norma attualmente in vigore si applica su tutte le detrazioni, escluse quelle sulle spese medico-sanitarie e interessi sui mutui, quella in arrivo elenca in maniera precisa le detrazioni che incappano nel taglio.
Per quelle detraibili al 19% non si fa alcuna distinzione, per cui, vi dovrebbero rientrare anche le spese mediche e gli interessi sui mutui.
Inoltre, rispetto al passato, la decurtazione sarebbe fissa, pari a 260 euro, mentre attualmente il taglio è crescente al crescere del reddito compreso tra 120.000 e 240.000 euro.
Esempi di calcolo
Per capire meglio come impattano queste novità, può essere utile qualche esempio di calcolo tenendo presente che, nel 2024:
– l’aliquota IRPEF del 23% si dovrebbe applicare fino a 28.000 euro di reddito;
– la detrazione per lavoro dipendente fino a 15.000 euro dovrebbe passare da 1.880 a 1.955 euro;
– il trattamento integrativo dovrebbe spettare a condizione che l’imposta lorda determinata sui redditi di lavoro dipendente ed assimilati sia superiore all’ammontare della detrazione per tipo di reddito diminuita di 75 euro.
Si tratta comunque di esempi di calcolo basati su una bozza di decreto, per cui, non hanno alcun carattere di ufficialità.
Esempio n. 1
Si supponga il caso di un lavoratore dipendente con i seguenti dati:
– reddito di lavoro dipendente: 55.000 euro;
– giorni lavoro dipendente: 365
– spese detraibili al 19%: 1.200 euro.
Nel 2023 la situazione è la seguente:
a) reddito complessivo: 55.000 euro
b) imposta lorda: 16.550 euro
c) detrazioni per oneri e spese: 1.200 euro
d) imposta netta (b-c): 15.350 euro
Nel 2024 la situazione sarà la seguente:
a) reddito complessivo: 55.000 euro
b) imposta lorda: 16.290 euro
c) detrazioni per oneri e spese: 940 euro
d) imposta netta (b-c): 15.350 euro
Come è possibile notare, per questo contribuente non dovrebbe cambiare assolutamente nulla.
Esempio n. 2
Si supponga il caso di un lavoratore dipendente con i seguenti dati:
– reddito di lavoro dipendente: 25.000 euro;
– giorni lavoro dipendente: 365
– spese detraibili al 19%: 1.200 euro.
Nel 2023 la situazione è la seguente:
a) reddito complessivo: 25.000 euro
b) imposta lorda: 5.950 euro
c) detrazioni per oneri e spese: 1.200 euro
d) detrazioni per lavoro dipendente: 2.185 euro
e) imposta netta (b-c-d): 2.565 euro
Nel 2024 la situazione sarà la seguente:
a) reddito complessivo: 25.000 euro
b) imposta lorda: 5.750 euro
c) detrazioni per oneri e spese: 1.200 euro
d) detrazioni per lavoro dipendente: 2.185 euro
e) imposta netta (b-c-d): 2.365 euro
Come è possibile notare per questo contribuente ci dovrebbe essere un risparmio d’imposta pari a 200 euro (2.565 – 2.365).