Le modifiche normative riguardano più ambiti, ma la concreta attuazione degli stessi sarà necessariamente graduale. L’obiettivo di fondo è quello di arrivare all’applicazione di un’aliquota unica, anche se la strada tracciata è densa di incertezze.
La norma di riferimento è costituita dall’art. 5 che, alla lettera a), n. 1), prevede “la revisione e la graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica, attraverso il riordino delle deduzioni della base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta, tenendo conto della loro finalità, …”.
Dalla lettura della disposizione si desume chiaramente la volontà del legislatore di salvaguardare il principio di progressività previsto dalla Carta Costituzione. Nonostante la riduzione del numero delle aliquote e l’idea di fondo di arrivare a un’aliquota unica, il principio di progressività dovrebbe essere salvaguardato attraverso le deduzioni e detrazioni d’imposta.
Riduzione di scaglioni e aliquote
La prima riduzione delle aliquote dovrebbe avere probabilmente effetto con decorrenza dal 1° gennaio 2024, anche se l’avvio di questo intervento appare estremamente complicato essendo necessario un ammontare di risorse piuttosto ingente, di 3-4 miliardi.
Taglio di deduzioni e detrazioni
Per quanto riguarda il “taglio” di deduzioni e detrazioni si comprende dalla stessa norma che l’intervento non sarà di tipo lineare.
L’art. 5 individua espressamente alcuni punti fermi che saranno tenuti in considerazione al fine di riordinare l’intera materia. I punti fermi riguardano le famiglie e i figli, la disabilità, la tutela del bene casa, la salute, l’istruzione, la previdenza complementare, il miglioramento dell’efficienza energetica e del rischio sismico del patrimonio edilizio, i beni culturali e l’assicurazione del rischio verso eventi calamitosi.
La revisione dei bonus energetici sembra rappresentare un punto centrale della riforma, anche tenendo in considerazione le esigenze che sono state manifestate dall’Unione europea. Presumibilmente, sarà previsto un regime di premialità per gli interventi maggiormente performanti, cioè in grado di determinare il miglioramento energetico più elevato.
No tax area unica per tutti i redditi
Un altro obiettivo che la legge delega si propone di perseguire riguarda la c.d. equità orizzontale del sistema. Attraverso tale indicazione il legislatore intende superare le iniquità generate da due fenomeni originati dagli interventi del legislatore negli ultimi 20 anni.
In primis, si è verificata una progressiva erosione della base imponibile IRPEF a causa dei regimi sostitutivi introdotti.
Inoltre, si è allargato progressivamente il divario tra l’onere tributario gravante sul reddito di lavoro dipendente e quello proprio delle altre tipologie di redditi soggette a IRPEF.
Secondo quanto previsto dalla delega fiscale, dovrà essere individuata un’unica area di esenzione (no tax area) valida per tutti i redditi, quindi indipendentemente dalla categoria reddituale di appartenenza, equiparando prioritariamente i redditi da lavoro dipendente e quelli da pensione.
Dovrebbe poi essere introdotto un meccanismo che consenta ai lavoratori dipendenti, al pari dei lavoratori autonomi, di considerare in deduzione le spese di produzione del reddito. Presumibilmente, la deduzione sarà assicurata attraverso una forfetizzazione delle spese stesse.