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Rinvio del secondo acconto IRPEF 2023: pochi pregi e molti difetti

Rinvio Del Secondo Acconto Irpef 2023: Pochi Pregi E Molti Difetti

Le persone fisiche titolari di partita IVA che, nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro, possono versare la seconda rata di acconto dovuta per l’anno 2023 entro il 16 gennaio 2024 (oppure in 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio). La misura, introdotta dal decreto Anticipi, non si applica ai contributi previdenziali e assistenziali né ai premi assicurativi INAIL e vale soltanto per il periodo d’imposta 2023. Secondo alcune stime saranno molte le imprese individuali e i liberi professionisti che potranno avvalersi di questo slittamento. Resta però il problema di dover gestire quello che fino a ieri era un unico adempimento: l’esclusione dei contributi previdenziali comporterà, infatti, la necessità di suddividere gli importi da pagare al 30 novembre, con maggiori adempimenti e rischi di errore tali da richiedere, per i professionisti che assistono questi contribuenti, un compenso aggiuntivo.

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Guarda il video di Andrea Bongi.

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