Il rinvio nel milleproroghe non basta, Aniasa propone un criterio a forfait
di Maurizio Caprino
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La delicata partita sul bollo auto per i veicoli in noleggio a lungo termine non si è chiusa sabato scorso, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto milleproroghe (Dl 162/2019), che rinvia al 31 luglio tutte le scadenze di pagamento del primo semestre 2020. Anzi, si può dire che il difficile viene proprio adesso: occorre trovare un criterio per rendere fattibili i versamenti cumulativi da parte delle società di noleggio, che consentirebbero ai clienti di evitare sia la responsabilità per pagamenti omessi o errati sia l’obbligo di adempiere personalmente.
Sia la responsabilità sia l’obbligo sono stati introdotti per il noleggio a lungo termine a partire dal 1° gennaio 2020 dal decreto fiscale (Dl 124/2019, articolo 53, comma 5-ter), con possibilità di deroga solo quando il noleggiatore effettua pagamenti cumulativi. La variante in deroga appare in realtà la modalità più adatta al noleggio a lungo termine, che nasce come formula in cui il cliente non deve occuparsi della gestione del veicolo che utilizza, tanto che paga nel canone anche i relativi servizi previsti dal noleggiatore. Però attualmente i pagamenti cumulativi non sono possibili: sempre il Dl 124/2019 ha previsto che il gettito debba andare non più alla Regione in cui ha sede il noleggiatore, ma a quella dell’utilizzatore del mezzo. E manca un sistema informatico che censisca specificamente dal punto di vista fiscale i veicoli a noleggio (si veda anche «Il Sole 24 Ore» del 31 gennaio).
Una conferma è arrivata mercoledì scorso dal ministero dell’Economia: rispondendo a un’interrogazione del deputato Simone Baldelli in commissione Finanze della Camera, ha dichiarato che al momento fra i dati trasmessi dalla Motorizzazione al Pra (ente di fatto individuato dallo stesso Dl 124/2019 come gestore del bollo auto) mancano i dati relativi ai contratti di noleggio. Un’affermazione su cui il ministero delle Infrastrutture, interpellato dal Sole 24 Ore, non ha fornito ulteriori dettagli. Quale che sia la causa del problema, l’Aniasa (l’associazione confindustriale che rappresenta gli operatori del noleggio) ha avanzato una proposta per sbloccare i pagamenti cumulativi evitando che le imprese debbano accollarsi adempimenti particolari che inciderebbero sui costi: versare su un unico conto, dal quale poi starà alle singole Regioni attingere la loro quota.
Per determinare quest’ultima, l’Aniasa ha proposto una ripartizione a forfait in base all’estensione della rete stradale sul territorio di ciascuna Regione. Infatti, l’attribuzione del gettito alla Regione dell’utilizzatore ha lo scopo fondamentale di “ripagare” le esternalità negative (inquinamento e usura delle strade) connesse alla circolazione, oltre che di rendere almeno in parte inutili gli escamotage dei noleggiatori per risparmiare su bollo e Ipt impiantando sedi a Trento e Bolzano, il cui status di Province autonome consente agevolazioni notevoli.
Al Sole 24 Ore risulta che tecnicamente le Regioni sarebbero pronte a recepire la proposta Aniasa. Occorre però vedere se si troverà un accordo politico. E finora su questo fronte non è arrivato alcun segnale. Si rischia quindi che non basti nemmeno la proroga al 31 luglio, che peraltro ritarda gli incassi delle Regioni.