Ritiro di due emendamenti al Dl Anticipi: bloccato il tentativo di appropriarsi di competenze della professione

Il ritiro di due emendamenti al Dl Anticipi con quali si puntava a estendere ai Revisori legali la possibilità di inviare le dichiarazioni fiscali e a concedere ai Consulenti del lavoro la facoltà di depositare i bilanci evidenzia come sia stato bloccato il tentativo di appropriarsi di competenze della professione. Il CNDCEC ha ringraziato calorosamente il Governo, il Ministero dell’Economia e quello della Giustizia per aver compreso e sostenuto la posizione e per aver arginato questa operazione.

Il CNDCEC ha pubblicato un comunicato stampa sul ritiro di due emendamenti al Dl Anticipi con quali si puntava a estendere ai Revisori legali la possibilità di inviare le dichiarazioni fiscali e a concedere ai Consulenti del lavoro la facoltà di depositare i bilanci.

I Commercialisti hanno sottolineato come il tentativo di appropriarsi di competenze della professione è stato bloccato.

Per tale ragione l’auspicio è che questa strategia venga definitivamente abbandonata e che il confronto tra professioni ordinistiche possa svolgersi sempre sul piano della correttezza e del rispetto reciproco.

In ogni caso, il Consiglio nazionale non rinuncerà mai al suo ruolo di presidio e alla sua forte azione di interlocuzione con le istituzioni che, anche questa volta, ha dato i suoi frutti.

Il ritiro di questi emendamenti nasce dalla presa di coscienza che sarebbe stato improprio estendere ad altri specifiche competenze aziendalistiche e contabili tipicamente appartenenti alla professione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Per questo motivo, in queste ore è stato dato il massimo per bloccare un’operazione irrispettosa della professione.

Mentre alcuni sindacati di categoria denunciavano tardivamente quanto stava accadendo, il Consiglio nazionale si è speso immediatamente e con tenacia nelle sedi opportune per spiegare perché si fosse di fronte a una iniziativa irricevibile.

Per tale ragione il CNDCEC ha ringraziato calorosamente il Governo, il Ministero dell’Economia e quello della Giustizia per aver compreso e sostenuto la posizione e per aver arginato questa operazione.

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