Rottamazione quater: introdurre la remissione in bonis per le rate scadute

Lo slittamento del termine della rottamazione quater è da ritenersi positivo, ciò anche in considerazione dell’importante carico fiscale di questo periodo. Tuttavia, l’ultimo intervento che il Governo ha varato in materia di definizione agevolata appare carente e destinato a limitare l’efficacia della misura nel suo complesso. Lo ha sottolineato l’ANC in una nota stampa del 31 luglio 2024. Inoltre, prosegue l’Associazione, sarebbe assolutamente necessaria l’introduzione della remissione in bonis per tutte le rate scadute della rottamazione quater, rate le cui scadenze, erano troppo ravvicinate ed eccessivamente onerose rispetto al piano di ammortamento.

Con un comunicato stampa sulla proroga della rottamazione quater, l’ANC ha ricordato che il 31 luglio 2024 scadeva la quinta rata della rottamazione quater, la cui proroga al 15 settembre è stata comunicata alla stampa dal MEF.

Questa volta, secondo Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, il problema è che non solo la proroga arriva praticamente a meno di 24 ore dalla scadenza, ma si tratta di un provvedimento che, nonostante coinvolga milioni di cittadini contribuenti ed imprese, è ancora privo di un atto che ne sancisca ufficialmente l’entrata in vigore.

Sicuramente lo slittamento del termine è da ritenersi positivo, ciò anche in considerazione dell’importante carico fiscale di questo periodo, tuttavia l’ultimo intervento che il Governo ha varato in materia di definizione agevolata appare carente e destinato a limitare l’efficacia della misura nel suo complesso.

In primo luogo, sarebbe assolutamente necessario che fosse introdotta la remissione in bonis per tutte le rate scadute della rottamazione quater, rate le cui scadenze erano troppo ravvicinate ed eccessivamente onerose rispetto al piano di ammortamento.

Permettere ai contribuenti, che hanno omesso il versamento di una o più rate delle prime 4 o semplicemente le hanno pagate oltre i termini previsti, di non decadere dai benefici della definizione agevolata sarebbe nell’interesse stesso dell’Erario, considerato che in caso di decadenza per molti di loro si prospetterebbe il fallimento con la conseguenza di veder vanificate le previsioni di recupero del gettito.

Per questo, ANC si augura che il Governo decida di intervenire con urgenza per quanto riguarda sia la remissione in bonis sia la possibilità di un provvedimento per una nuova definizione agevolata in mancanza del quale la situazione diverrebbe irreversibile per molti contribuenti.

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