Si preannuncia un autunno di fuoco per gli studi professionali: infatti, con la ridefinizione di alcune importanti scadenze fiscali, prime fra tutti la proroga al 30 settembre per il versamento delle imposte delle dichiarazioni per i soggetti ISA e lo slittamento al 30 novembre per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, sono tanti gli appuntamenti cui sono chiamati i contribuenti e, di riflesso i loro consulenti, in questi ultimi mesi dell’anno.
Dopo un’estate “rovente”, è in arrivo un vero e proprio autunno “di fuoco” per le imprese e i professionisti e, più in generale, per tutti i contribuenti.
Infatti, mai come quest’anno, negli ultimi 4 mesi del 2019 si sono addensati tanti adempimenti e relative scadenze fiscali.
E non si tratta certo di adempimenti di routine o almeno, non si tratta solo di questi.
A creare un vero e proprio ingorgo fiscale sono stati vari fattori.
Da un lato, c’è stato l’intento di semplificazione che, molto più semplicisticamente, si è trasformato in un posticipo di alcune importanti scadenze quali quelle connesse alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi e Irap e delle dichiarazioni IMU e TASI.
Dall’altro, complice anche una evidente difficoltà applicativa degli ISA nell’anno del loro debutto, è stata decisa la proroga dei termini di versamento delle imposte derivanti dalle dichiarazioni fiscali per i contribuenti soggetti ai nuovi Indici.
Se a tutto ciò si aggiunge il già ricco calendario fiscale fatto di esterometri, comunicazioni delle liquidazioni IVA, pagamenti del bollo sulle e-fatture e tanto altro ancora, il lavoro che attende i professionisti del settore fiscale al rientro dalle vacanze è davvero impegnativo.
Come fare a sopravvivere a questa valanga di adempimenti senza farsi travolgere dagli stessi?
Di sicuro occorrerà mettere in piedi una perfetta organizzazione di studio, ma ciò non toglie che, a monte, è necessaria una perfetta conoscenza su cosa fare ed entro quali termini.
Proviamo, dunque, a stilare una sorta di calendario di ciò che, mese per mese, ci attende da qui a fine anno 2019.
Settembre
Il mese di settembre, sicuramente, è il più impegnativo.
Infatti, occorrerà far quadrare i conti con gli ISA, sperando che, nel frattempo, il software di calcolo sia stato finalmente rilasciato nella sua versione definitiva e “affidabile” considerato che, nelle prime settimane di utilizzo dello stesso, non sono mancate le (e per certi versi molte) segnalazioni di risultati alquanto “strani”.
L’appuntamento è fissato al 30 settembre (salvo che non ci si avvalga della possibilità di differire di 30 giorni il versamento applicando la maggiorazione dello 0,4%), per il versamento delle imposte derivanti dalle dichiarazioni dei redditi e IRAP per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli ISA, e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione.
Entro tale data, per chi ha scelto la rateizzazione, dovrà essere versata la prima rata.
La scadenza riguarda non solo chi è tenuto ad applicare gli ISA, ma anche chi:
– applica il regime forfetario agevolato e/o il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
– determina il reddito con altre tipologie di criteri forfetari;
– dichiara altre cause di esclusione dagli ISA.
Da ricordare anche che la proroga dei termini di versamento delle imposte ha avuto effetto anche sul termine di versamento del diritto annuale dovuto alla CCIAA e al saldo dei contributi INPS, che, pertanto, scadono anch’essi il 30 settembre.
Sempre a settembre, però, ci sono anche altri importanti scadenze.
Tra queste si segnalano:
– la presentazione, entro il 16, della comunicazione delle liquidazioni IVA relative al secondo trimestre 2019;
– l’invio dell’esterometro di luglio (entro il giorno 2) e di agosto (entro il giorno 30).
Inoltre, entro il giorno 2, è previsto l’invio dei dati dei corrispettivi, documentati da documenti commerciali emessi da registratori telematici nel mese di luglio 2019, evitando, così, di incorrere nelle sanzioni.
Si ricorda che la possibilità di inviare i dati entro la fine del mese successivo si applica solo per il primo semestre di entrata in vigore del nuovo obbligo (art. 12-quinquies D.L. n. 34/2019).
Pertanto, entro il 30 settembre potranno essere trasmessi i dati di agosto ed entro la fine dei mesi di ottobre, novembre e dicembre, i dati dei mesi precedenti.
Ottobre
Chi, rientrando nella suddetta proroga del 30 settembre, ha sfruttato la possibilità di versare le imposte delle dichiarazioni con la maggiorazione dello 0,4%, deve effettuare il versamento (in unica soluzione o come prima rata) entro il 30 ottobre.
Si tratta di una vera e propria “ultima spiaggia”, tra l’altro a ridosso del versamento della seconda rata degli acconti fissata a novembre e, pertanto, ad alto rischio finanziario, ma che potrebbe ritornare utile a chi non riesce a chiudere i calcoli ISA entro settembre.
Sempre entro il 30 ottobre, con la maggiorazione dello 0,4%, è possibile versare il diritto alla Camera di Commercio e i contributi INPS a saldo.
Ad ottobre, oltre ai consueti appuntamenti con l’esterometro (quello di settembre va inviato entro il 31 ottobre), occorre segnalare anche almeno altre tre importanti scadenze.
Innanzitutto, il 31 scade il termine per aderire al servizio di “Consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici” messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate.
Per chi non aderisce entro tale data, è prevista la cancellazione dei file memorizzati nel periodo transitorio (dal 1° gennaio al 31 ottobre 2019) entro il 31 dicembre 2019.
Inoltre:
– entro il 21 occorre versare l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche relative al terzo trimestre 2019;
– entro il 31 va trasmesso il modello 770.
Novembre
Novembre è il mese sostanzialmente più “tranquillo”.
Infatti, complice il fatto che il 30 cade di sabato e, quindi, tutte le scadenze che programmate slittano al lunedì successivo (2 dicembre), le uniche date da ricordare sono quelle legate alle consuete scadenze periodiche del 16 (che cadendo di sabato slittano al 18) tra cui il versamento delle eventuali rate delle imposte derivanti dalle dichiarazioni per i soggetti titolari di partita IVA.
Dicembre
Ed arriviamo, finalmente, all’ultimo mese del 2019 che, quest’anno, presenta una nuova quanto inedita concentrazione di scadenze.
Si parte il 2 dicembre con il nuovo termine di presentazione delle dichiarazioni dei redditi ed IRAP (a dire il vero fissato il 30 novembre ma posticipato, quest’anno, per le ragioni sopra esposte) e per l’esercizio di tutte le varie opzioni connesse alla dichiarazione dei redditi (ad esempio, consolidato fiscale, patent box, trasparenza fiscale, giusto per citarne alcune).
Sempre entro tale data scadono anche altri importanti adempimenti tra cui:
– il versamento del secondo acconto delle imposte derivanti dalle dichiarazioni fiscali;
– l’invio dell’esterometro relativo al mese di ottobre;
– la presentazione della comunicazione delle liquidazioni IVA relative al terzo trimestre 2019.
– il versamento della prima o unica rata per chi ha aderito alla rottamazione ter o al c.d. “saldo e stralcio” presentando l’istanza entro il 31 luglio.
Il mese, poi, è ricco di tante altre scadenze e, a parte il consueto appuntamento l’acconto IVA (in scadenza il 27), con l’esterometro di novembre (fissato entro il giorno 31) e con la seconda rata IMU/TASI (da versare entro il 16), rimanendo in tema di IMU/TASI, si deve segnalare un’ultima importante novità
Infatti, da quest’anno, scade il 31 dicembre il termine di presentazione della dichiarazione relativa alle variazioni intervenute nell’anno precedente.
Copyright © – Riproduzione riservata
QUESTO ARTICOLO E’ STATO UTILE MA NON SEI ANCORA ABBONATO A IPSOA QUOTIDIANO?
Abbonati subito con l’offerta New Entry e accedi a tutti i contenuti e servizi PREMIUM senza limiti a soli 12,90 al mese!