Sportello Ue per acquisti web nazionali o transfrontalieri
- 13 Febbraio 2020
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Compilato il modulo elettronico, si procede alla trasmissione all’organismo Adr certificato e competente per la gestione del caso, concordato tra le parti. L’organismo ha così la possibilità di gestire il caso direttamente attraverso la piattaforma. Nell’ipotesi in cui le parti, entro 30 giorni, non raggiungano l’accordo sull’individuazione dell’ente Adr, il caso viene chiuso automaticamente sulla piattaforma. I consumatori, però, possono proseguire l’azione di reclamo al di fuori della piattaforma e, quindi, rivolgersi direttamente a un organismo Adr.
Tra i vantaggi del sistema Odr, la continua assistenza ad ampio raggio della rete dei punti di contatto Odr. Tra l’altro, i consumatori ricevono informazioni sull’uso della piattaforma, sugli organismi Adr, sui diritti garantiti ai consumatori e su altri mezzi di ricorso. I punti di contatto Odr sono tenuti a fornire l’assistenza nei casi transfrontalieri mentre spetta agli Stati la decisione sull’eventuale ampliamento del campo di intervento anche nel contesto di casi nazionali.
Per quanto riguarda l’attuazione, la Commissione europea, nella Comunicazione presentata a settembre, ha precisato che solo Belgio, Germania, Lussemburgo e Polonia hanno comunicato che la legislazione interna permette l’utilizzo della piattaforma anche nel caso di controversie interne. Sono oggi 460 gli organismi Adr registrati. Dal suo lancio – osserva la Commissione – la piattaforma “ha attratto oltre 8,5 milioni di visitatori e 120mila controversie tra consumatori e imprese”, delle quali il 56% ha carattere nazionale e il 44% transfrontaliero.
Al centro delle controversie, le compagnie aeree (13,2%), segue il settore dell’abbigliamento e delle calzature (10,9%) e quello delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (6,8%).
La maggior parte delle dispute hanno avuto come oggetto i ritardi nella consegna di un prodotto o del servizio (23%), la non conformità all’ordine (15%), la presenza di difetti o la circostanza che il prodotto ha causato danni (12%). Molto più rari i casi di utilizzo da parte delle imprese contro i consumatori che hanno raggiunto solo lo 0,1%.