Sugar e plastic tax, sanzioni fino a 10 volte sull’imposta non versata

Sarà esclusa la plastica riciclata, mentre la nuova imposta andrà a colpire il manufatto primario (ad esempio la bottiglia), quello secondario (la plastica o la pellicola che avvolge le bottiglie per restare in tema) nonché quello terziario (il pallet utilizzato prevalentemente dalle industrie per imballaggi di prodotti).

Il prelievo attualmente ipotizzato è di 1 euro a chilogrammo e dovrà garantire all’Erario, secondo le indicazioni della Ragioneria, un miliardo nel 2020 a partire però dal secondo semestre del prossimo anno. E dunque in ragione d’anno l’impatto sarà di almeno due miliardi, sempre che il consumo e il ricorso ai manufatti di plastica vada via via diminuendo così come ipotizza il Governo ricorrendo alla leva fiscale.

Per le imprese e i loro consulenti con l’arrivo della plastic tax arriveranno anche nuovi adempimenti fiscali. L’imposta, infatti, sarà dovuta sulla base di una dichiarazione trimestrale che dovrà essere presentata entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello del trimestre di riferimento. Entro quello stesso termine si dovrà versare l’imposta dovuta utilizzando il modello unico di pagamento F24 anche in compensazione.

Per quanto riguarda la sugar tax, invece, il prelievo colpirà tutte le bevande zuccherate che avranno un limite alcolometrico inferiore all’1,2 per cento. Quelle che nella nomenclatura combinata sono etichettate sotto la voce NC2009 (ad esempio succhi di frutta o aranciate) e nella sottovoce NC2202 che comprende la birra analcolica, le acque, minerali e gassate, con aggiunta di zucchero o di altri dolcificanti o di aromatizzanti, utilizzate come bevande al consumo. L’imposta, anche questa se confermata, andrà a colpire sia i prodotti finiti con un prelievo di 10 euro ad ettolitro, sia quelli utilizzati per la produzione di bevande analcoliche e zuccherate con un’imposta pari a 25 centesimi il chilogrammo. L’obiettivo del Governo è incassare poco più di 200 milioni a partire, anche in questo caso, dal secondo semestre 2020. Importo che, se non sarà cancellata l’imposta come chiedono a più riprese le imprese del settore, sempre secondo le stime del Mef potrebbe raddoppiare in ragione d’anno nel 2021

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